Tremonti: «il motto dalla GdF
vale anche per l'Italia»

Il motto della Guardia di finanza «nec recisa recedis» deve ispirare l'Italia intera. È questo il messaggio lanciato dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, durante il suo discorso davanti ai cadetti giuranti dell'Accademia delle Fiamme Gialle a Bergamo questa mattina. «Quando venni qui per la prima volta nel 1994 lessi il motto nec recisa recedis e mi chiesi cosa volesse dire. Poi ho capito che il significato vero non è quello del vocabolario ma è nelle vostre esperienze». «Da ultimo l'ho letto all'Aquila - ha proseguito - non solo su una caserma ma sulle facce dei finanzieri di ogni livello e grado. Questo motto non vale solo per la Guardia di finanza ma anche per l'Italia intera».

Dal palco allestito in piazza Vittorio Veneto a Bergamo, il ministro Tremonti ha ricordato di aver partecipato per la prima volta al giuramento nel '94, appena nominato numero uno di via XX Settembre. «I ragazzi di allora ora sono ufficiali motivati e avanzati - ha detto - io non so se sono avanzato in carriera ma oggi ho la fortuna di essere di nuovo qui». Davanti al ministro Tremonti e al comandante Cosimo D'Arrigo questa mattina hanno giurato i 73 allievi ufficiali della Guardia di finanza tra cui 12 donne, iscritti al primo anno dell'accademia. Nel corso della cerimonia, a cui hanno preso parte oltre a cittadini semplici e familiari dei cadetti, anche personaggi del mondo della politica e della finanza come Savino Pezzotta, Lamberto Cardia, Alberto Bombassei, Gianpiero Pesenti, è stata conferita la Medaglia d'oro al merito civile alla bandiera di guerra della Guardia di finanza per i caduti dopo l'8 settembre del '43 dei reparti delle Fiamme gialle che combattevano in difesa dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia. Il giuramento è stato anche l'occasione per rinnovare il proprio impegno nella lotta all'evasione fiscale.

«I dati - ha fatto notare il comandante D'Arrigo - sono in linea con il trend crescente dell'anno scorso che pure registrò il più alto consuntivo degli anni precedenti, evidenziando il netto miglioramento qualitativo delle metodologie di contrasto». «I numeri, tuttavia - aveva osservato durante il suo intervento ufficiale D'Arrigo - non contengono e non dicono la disciplina e lo spirito di servizio di voi cadetti. La Guardia di finanza è fatta e lavora per garantire giustizia economica e sociale».

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