Nigeriana costretta a prostituirsi
fa arrestare una connazionale

Si è ribellata alla sua sfruttatrice e l'ha fatta arrestare. Così una nigeriana di 26 anni è tornata libera, dopo essere stata costretta a prostituirsi sulle strade di Bergamo per oltre un anno. La donna arrestata e portata in carcere è un'altra nigeriana. Questa mattina il Gip ha convalidato l'arresto, ma ha rimesso in libertà la nigeriana per mancanza di indizi gravi di colpevolezza. Rimane dunque indagata - a piede libero - per i reati di sfruttamento della prostituzione, procurato aborto e lesioni. Tutto ha avuto inizio nel marzo dello scorso anno, quando la 26enne è giunta a Bergamo con la promessa di un lavoro.

Ben presto però, una connazionale di 27 anni l'ha segregata in casa. L'ha privata del passaporto e la costretta a prostituirsi. L'aguzzina pretendeva 45mila euro, quale somma per l'organizzazione del viaggio in Italia. Inizialmente la 26enne non ha potuto far altro che sottostare alle angherie di ogni genere da parte della donna e di altre persone con le quali alloggiava in un appartamento del centro cittadino.

In una circostanza, la vittima era stata sottoposta anche a una sorta di riuto wodoo, con il quale le era stato augurato male personale e alla sua famiglia in Nigeria se non avesse pagato. In quasi un anno la donna aveva versato 20.000 euro.

Ma sabato 9 maggio, la nigeriana ha deciso di mettere fine a tutto. Incontratasi con la 27enne, prima le ha riferito di non voler più prostituirsi, quindi dalle parole si è passati ai fatti. La 26enne ha riportato una serie di ferite e ricoverata all'ospedale Bolognini di Seriate, dove fra l'altro le è stato diagnosticato un sospetto aborto interno. Prima del ricovero, la donna era riuscita ad avvertire i carabinieri del Nucleo Radiomobile ai quali ha raccontato la sua versione dei fatti. Per la 27enne è scattato quindi l'arresto. La vittima è stata invece accolta in una località protetta. Le indagini nel frattempo proseguono e i carabinieri non escludono imminenti sviluppi. Oltre alla nigeriana, altre donne che era domiciliate con lei pare si prostituissero.

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