«La Martinella resterà verde»
Niente più interventi edilizi

Il quartiere della Martinella resterà agricolo. È la promessa della nuova amministrazione di Torre Boldone che lunedì 6 luglio porterà in Consiglio comunale la cancellazione di una parte dell’articolo 29 del Piano dei servizi. Il punto che finora consentiva «la realizzazione di edilizia residenziale pubblica per un volume definito a tre piani di 20 mila metri cubi».

«In questo modo - ha detto il sindaco Claudio Sessa - si cancellano 11 anni di polemiche, contenziosi e discussioni tra le precedenti amministrazioni comunali e diversi gruppi di cittadini, associazioni e comitati spontanei che hanno sempre lottato per mantenere integro questo grande polmone verde. E si mette così la parola fine sullo spettro – più volte temuto – della realizzazione di un "mostro edilizio" che aveva alimentato tante paure fra la popolazione».

«La seduta di lunedì è soltanto un simbolo, un segnale politico», ha detto Sessa. «Poi a settembre convocheremo un tavolo di lavoro per discutere il futuro della Martinella. Inviteremo tutte le forze politiche che si erano opposte al progetto, il comitato "Salviamo la Martinella", la cooperativa sociale che opera nella zona (l’Areté), i cittadini e poi i proprietari dell’area».

Seduta al tavolo, non mancherà Rifondazione comunista con l’ex consigliere di minoranza Maurizio Rovetta (dall’ultima tornata elettorale non più in Consiglio comunale) che - da una decina d’anni - si batte per la salvaguardia dell’area verde alla Martinella. «Di sicuro fa piacere che l’impegno messo negli anni per salvare quest’area arrivi a un esito favorevole», ha detto Maurizio Rovetta.

«Il neosindaco Sessa ha assicurato che inviterà anche noi al tavolo di lavoro per decidere il futuro di questa zona. E noi parteciperemo con piacere. Valuteremo le proposte della nuova amministrazione e cercheremo di far apprezzare a tutti i progetti a cui stiamo lavorando da anni, come il parco agricolo, con una parte riservata agli orti urbani, e la fattoria didattica per le scolaresche».

Più critico, invece, l’ex sindaco e attuale consigliere di minoranza («Lista civica per Torre Boldone») Claudio Piazzalunga. Dopo aver approvato nel 2007 il Piano dei servizi con l’articolo che verrà in parte cancellato lunedì, l’ex primo cittadino - durante la recente campagna elettorale - aveva fatto marcia indietro sulla Martinella.

Con la promessa che quest’area sarebbe rimasta agricola, per assecondare la richiesta dei cittadini espressa con il referendum nel 2007. «Anche noi avevamo previsto che nella definizione del nuovo Piano di governo del territorio (Pgt) avremmo rivisto il provvedimento adottato, in quanto nei cinque anni trascorsi la nostra amministrazione ha dato già ampie e positive risposte al problema dell’edilizia pubblica. E non era più così necessario l’intervento alla Martinella», ha detto Piazzalunga. «Ora una delibera di modifica al Piano dei servizi su questo argomento è alquanto inutile e superflua. E genera spese inutili e ingiustificate. Anche perché l’intervento può essere attuato solo ed esclusivamente su iniziativa comunale e se non c’è nessuna intenzione da parte della nuova amministrazione di dar corso all’opera, non capisco l’urgenza di portare questo argomento in Consiglio. Con questa mossa, l’amministrazione Sessa deve solo dare una risposta politica alla promessa fatta in campagna elettorale. In realtà – come avevamo previsto noi in campagna elettorale – ha senso ricollocare l’argomento nell’ambito del nuovo Pgt, al quale l’amministrazione dovrà dare necessariamente urgente avvio».

Ad appoggiare la scelta dell’amministrazione Sessa, ci sarà invece Alberto Ronzoni, consigliere di minoranza della lista «Cittadini di Torre Boldone». «La posizione del nostro gruppo è di sicuro favorevole alla proposta di delibera che verrà portata in Consiglio comunale», ha detto Ronzoni. «Noi siamo stati tra i promotori della richiesta di referendum popolare consultivo per la cancellazione delle previsioni di insediamenti residenziali in località Martinella. E la nostra lista civica si è formata proprio per dar voce a tutti quei cittadini che, pur avendo vinto il referendum, si erano visti rifiutare dalla passata amministrazione il ripristino della previsione a verde agricolo».

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