Restauro delle Mura, fondi finiti:
ma il cantiere non deve chiudere

Quella dei bergamaschi di 450 anni fa fu un'estate «di fuoco». Non per il caldo, ma perché proprio il 1° agosto del 1561 incominciava il grandioso cantiere delle Mura che avrebbe cambiato definitivamente il volto alla città. Già correva voce che si sarebbero demolite decine di case e Venezia temeva disordini: per tenere a bada la popolazione fu aumentato il presidio militare.

Il 31 luglio arrivò il governatore generale Sforza Pallavicino con 550 soldati della guardia. La calma fu imposta con una gran parata di armi. Proprio i restauri in corso lungo i bastioni della Fara hanno reso di nuovo visibile una importante testimonianza legata alla storia della costruzione della fortezza di Bergamo. È la grande targa in arenaria con gli stemmi dei rettori veneti che fu collocata in prossimità del punto di incontro dei due lati del baluardo della Fara; l'ultimo ad essere completato chiudendo finalmente il colle dentro l'anello della muraglia, lungo quasi sei chilometri.

Ora si sta provvedendo a un restauro delle Mura, che riprenderanno a settembre lungo i bastioni sul versante che va da Sant'Agostino a porta San Lorenzo. Ma c'è il problema dei fondi: più avanti bisognerà lavorare ancora, tra il baluardo di Valverde e di San Gottardo, dove si sono registrati cedimenti e crolli. E ci si domanda chi provvederà.

Tutti i dettagli su L'Eco di Bergamo del 3 agosto

© RIPRODUZIONE RISERVATA