L'abbraccio del vescovo alla Bolivia
«Preziosa l'esperienza della missione»

«Un viaggio che ho voluto fin dai primi giorni di presenza a Bergamo perché mi è parso d'intuire il valore prezioso dell'esperienza missionaria della nostra diocesi in questa terra di Bolivia». Lo ha ripetuto più volte monsignor Francesco Beschi nella sua prima esperienza missionaria nel Paese sudamericano, a pochi mesi dall'assunzione della guida della diocesi.

Una visita di una decina di giorni, dal 23 al 31 luglio, accompagnato da don Giampietro Masseroli, il segretario, e da don Giambattista Boffi, direttore dell'Ufficio missionario diocesano. Il viaggio in Bolivia è stato preceduto da alcuni giorni di ospitalità nella nunziatura apostolica di Bogotà in Colombia, presso monsignor Aldo Cavalli, nostro conterraneo. Lì è avvenuto l'incontro con il cardinal Julio Terrazas, arcivescovo di Santa Cruz de la Sierra e monsignor Sergio Gualberti, suo ausiliare, nativo di Clusone. Entrambi si trovavano a Bogotà per un incontro del Celam, organismo di coordinamento pastorale dell'America Latina.

A Santa Cruz de la Sierra il vescovo Francesco incontra due comunità parrocchiali: quella dove opera don Angelo Roncelli, sacerdote originario di Almenno San Salvatore, e quella dove è parroco don Alessandro Manenti, sacerdote di origine Gandinese.

Un coro di donne aymara dà il benvenuto al vescovo il 25 luglio a La Paz. Canti e costumi tipici, ghirlande di fiori e coriandoli, strette di mano e applausi. Il volto del vescovo è visibilmente compiaciuto e coinvolto. Il sorriso ritornerà più volte e con intensità sul suo volto che accarezza chi gli si fa incontro con una particolare paternità. In aeroporto anche monsignor Jesus Soarez, vescovo di El Alto e segretario della Conferenza episcopale boliviana.

Intanto nella parrocchia di Munaypata fervono i preparativi per la festa patronale: Santiago. Il vescovo visita l'ospedale dedicato al Beato Giovanni XXIII, una delle realtà più consolidate dell'esperienza bergamasca in Bolivia. Lo accompagna don Eugenio Scarpellini, originario di Verdellino. È nel reparto di patologia neonatale che il vescovo si sofferma a guardare quei piccoli bimbi affidati alla cura di infermieri capaci e competenti. L'appuntamento della domenica muove i suoi passi dalla casa delle Suore Orsoline, che abitano in parrocchia. Tante bandierine con i colori di Bolivia e di Bergamo, il canto aymara, lo scoppio dei petardi e gli immancabili coriandoli misti a petali di fiori. Quando il vescovo giunge in chiesa porta al collo quattro o cinque corone di fiori. Uno sguardo attonito e rapito dai sentimenti di questa folla. «Agradesemos al Señor»: è quanto risuona continuamente.

Cochabamba è la prossima meta del viaggio. Momento saliente della giornata la visita alla Ciudad del Nino, patrimonio indiscusso della tradizione educativa del Patronato San Vincenzo. Evidentemente tirato il volto di don Matteo Cortinovis, neodirettore dell'opera, fiancheggiato da Luciano Invernizzi, storica presenza quasi trentennale e poi tanti, tanti bambini e ragazzi, impegnati nel canto, nei saluti, nell'agitare centinai di palloncini colorati. La giornata si conclude con una visita fugace alla comunità di Capinota dove svolge il suo ministero don Massimo Fratus ed è presente la missionaria laica Maria Gotti.

Martedì 28 l'appuntamento è a Eterazama. È in fase di completamento la realizzazione di una scuola tecnologica resa possibile dal contributo dell'8 per mille della Conferenza episcopale italiana in collaborazione con il Celim Bergamo.

La giornata di mercoledì 29 è dedicata all'incontro del «Gruppo Bergamo»: sacerdoti, religiose, laici bergamaschi presenti in Bolivia tra cui monsignor Angelo Gelmi, vescovo ausiliare a Cochabamba. Sono all'incirca una cinquantina. C'è un sentimento di riconoscenza che si concretizza in un momento di commozione profonda. «È di Dio la missione, dono suo che non può prescindere dalla Chiesa» dice il vescovo. Ecco i temi del mandato, della vocazione, della responsabilità, della gioia e della comunione. Tutto questo si intreccia nella storia missionaria della Chiesa di Bergamo verso la Bolivia. Due le consegne del vescovo: l'impegno a vivere il discernimento comunitario e il desiderio di amare sempre di più la comunione.

(Estratto di un articolo di don Giambattista Boffi, direttore del Centro missionario diocesano)

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