Il dramma di Curnasco
«Ma mio fratello va aiutato»

«Mio fratello deve essere aiutato, non criminalizzato. Quello che ha fatto è grave e ci fa soffrire, ma non dobbiamo dimenticarci che è stato commesso da una persona malata, che non va demonizzata». Sono le parole di Vincenzo Brevi, fratello di Giovanni Brevi, l'uomo che martedì pomeriggio 25 agosto, in un raptus, ha ucciso a coltellate l'anziana madre Camilla Morelli, 83 anni, nell'appartamento di lei, a Curnasco di Treviolo.

«GIOVANNI VA AIUTATO»
Vincenzo Brevi vive la drammatica situazione di chi ha perso in maniera tragica la madre e, contemporaneamente, deve continuare a prendersi cura del fratello che ne ha causato la morte. «Non voglio dire nulla - ha detto - se non che io tengo a mio fratello, non va criminalizzato, come è stato fatto sui media. Non voglio dire che quel che ha commesso non sia grave, ma Giovanni è prima di tutto una persona malata che ha veramente bisogno di aiuto». Giovanni Brevi non aveva mai dato alcun segno di aggressività prima di martedì e nulla lasciava presagire il dramma. «Era seguito per il suo disagio psichico - ha confermato il fratello - ma purtroppo a volte certe malattie evolvono in maniera imprevedibile».

I VICINI IN VIA TREMANA
Giovanni Brevi, 61 anni, abitava a Bergamo in via Tremana 5, al primo piano di un grande condominio, e spesso andava a mangiare alla mensa del Nuovo albergo popolare. «Lo incontravamo spesso - raccontano i vicini - prendeva l'autobus per andare alla Bonomelli. Lo chiamavamo "Gianni". Sapevamo che aveva problemi, ma non aveva mai dato segni di aggressività». Anche i vicini di casa della madre Camilla Morelli, in via Bergamo 19 a Curnasco, ancora scossi per il dramma che si è consumato nel loro condominio, confermano: «Veniva spesso a trovare la mamma, ma non era mai successo niente».

GIOVEDI' L'AUTOPSIA SULLA DONNA
Sul fronte giudiziario, il sostituto procuratore Manuela Cantù, che si occupa del caso, ha disposto l'autopsia sul corpo di Camilla Morelli. L'esame sarà eseguito giovedì 27 agosto alle 9,30 dal medico legale Maurizio Merlano, dell'Istituto di medicina legale dell'Università di Pavia. Nel pomeriggio, ma più probabilmente venerdì, Giovanni Brevi potrebbe essere interrogato dal giudice per le indagini preliminari per la convalida dell'arresto. Per ora gli viene contestato il reato di omicidio volontario con l'aggravante del vincolo di parentela e della premeditazione: avrebbe - è l'ipotesi degli inquirenti - portato da casa il coltellino con cui ha poi ucciso la madre. Da tempo in cura, per lui si profila con tutta probabilità una perizia psichiatrica. Portato inizialmente in carcere, Brevi sarebbe poi stato trasferito ieri agli Ospedali Riuniti, dove si trova piantonato, per essere assistito. Nelle prossime ore potrebbe incontrare il suo legale, l'avvocato Roberto Bruni, per un colloquio.

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