Legambiente scrive a Napolitano:
basta seconde case a Piazzatorre

Troppe seconde case, assurdo pensare di costruirne di nuove disboscando circa 40 mila ettari di territorio. È questa in sintesi la posizione di Legambiente, che ha presentato un ricorso al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano contro l'amministrazione comunale di Piazzatorre. Nelle scorse settimane l'associazione ambientalista aveva presentato un dossier dal quale emergeva come in alcune località turistiche bergamasche (ma non solo), le seconde case rappresentino la quasi totalità dell'edificato. Spiccavano i casi di Castione della Presolana, ma anche di stazioni sciistiche quali, per restare in Bergamasca, Piazzatorre e Foppolo, con una dotazione di seconde case pari o superiore al 90% dell'intero patrimonio abitativo.

Dopo la presentazione dello studio, la sezione orobica dell'associazione ambientalista ha deciso di passare all'azione, chiedendo l'intervento del capo dello Stato per fermare una nuova operazione immobiliare in programma nel piccolo comune dell'alta Valle Brembana.

«La vicenda di Piazzatorre ha dell'incredibile - denuncia Paolo Locatelli, di Legambiente Bergamo - in un paesino di 450 residenti dove già si contano a centinaia le seconde case vuote per gran parte dell'anno si concede la possibilità di costruire ancora». «Non si può continuare con la grande illusione delle seconde case - rincara la dose Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia -. Le valli bergamasche ospitano oltre un terzo di tutte le seconde case della montagna lombarda, eppure gli amministratori locali continuano a corteggiare gli investimenti edilizi come fossero una risposta efficace alla difficoltà del comparto turistico».

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