Via la targa dalla biblioteca
Il sindaco: «Non motivi ideologici»

Fino a due giorni fa era la biblioteca Peppino Impastato di Ponteranica. Ma da giovedì è diventata semplicemente la biblioteca comunale di Ponteranica, così come era stato promesso dalla nuova amministrazione leghista. Un nome ancora provvisorio, in attesa (a maggio dell’anno prossimo) del decimo anniversario della morte di padre Giancarlo Baggi, a cui l’amministrazione vorrebbe dedicare la biblioteca.

Per intitolare una via o un edificio a un defunto devono passare dieci anni dalla scomparsa, salvo una deroga del prefetto che, a Ponteranica, non è stata concessa. «Meglio onorare personalità locali», ha detto il sindaco Cristiano Aldegani per spiegare la sua decisione. Intanto la targa dedicata al giovane siciliano ucciso dalla mafia nel 1978 è stata rimossa.

«Ma non l’abbiamo buttata via», ha spiegato il primo cittadino. «Non escludo di dedicare una via o un altro luogo a Peppino Impastato, ma prima di prendere una decisione voglio consultarmi con la Giunta e la mia maggioranza». «La scelta non è stata dettata da motivi ideologici e non capisco tutte queste polemiche», ha detto il sindaco Aldegani.

«Qualcuno mi ha addirittura accusato di essere a favore della mafia, ma è assurdo. E ribadisco: onore a chi ha combattuto il cancro mafioso. Già l’anno scorso, quando eravamo nella minoranza, era chiara la nostra intenzione di dedicare la biblioteca al sacerdote nativo di Ponteranica, conosciuto e stimato da tutti in paese. E abbiamo sempre detto che, una volta eletti, avremmo rimosso la targa. Certo, non era una nostra priorità - ha aggiunto il sindaco -, anche se così è stata letta dalla stampa. Ci siamo mossi solo dopo le prime polemiche e la richiesta dell’associazione Libera di ripensarci perché a quel punto il dado era tratto. Non contesto la decisione del prefetto di non firmarci la deroga ma, siccome mancano pochi mesi al decimo anniversario, penso anche che potesse concedercela».

Indignato per la scelta del sindaco di Ponteranica Giovanni Impastato, fratello di Peppino. «È un gesto incivile e razzista che offende la dignità umana. Da questi fatti si capisce che non ci interessa nulla di chi ha combattuto la mafia. Non conosco il prelato a cui sarà intitolata la biblioteca, ma a lui si poteva dedicare un’altra strada».

E ha aggiunto: «Noi non scendiamo ai loro livelli e siamo pronti a leggere il curriculum del sacerdote per dedicargli una strada a Cinisi». Contrario al gesto del sindaco leghista, anche il gruppo del Popolo della Libertà di Ponteranica.

«Non condividiamo la scelta e i metodi usati dall’amministrazione leghista nel togliere l’intitolazione della biblioteca comunale a Peppino Impastato», ha detto il capogruppo Luca Oriani. «È un errore porre in contrapposizione la figura del giovane siciliano a quella di padre Baggi. La scelta della precedente amministrazione non era stata dettata da ragioni ideologiche e aveva seguito un percorso educativo all’interno delle scuole di Ponteranica. Padre Baggi merita di essere ricordato non in relazione a questa polemica, ma grazie al suo operato in paese. Auspichiamo che in futuro la Lega di Ponteranica si dedichi a questioni più utili e necessarie».

«Noi vorremmo occuparci di cose più utili», ha ribattuto il sindaco Aldegani. «Ma se mi sono occupato di questa targa è perché mi hanno costretto. La colpa è della minoranza che non ha ancora accettato la sconfitta elettorale e vuole crearsi visibilità con polemiche sterili. Io non faccio festini con le escort e l’unica cosa che hanno trovato per attaccarmi è la targa di Peppino Impastato».

Ma alle accuse contro l’ex gruppo di maggioranza, ha replicato l’ex sindaco di Ponteranica Alessandro Pagano: «La scelta della targa a Impastato era stata condivisa. È vero che la Lega aveva proposto padre Baggi, ma aveva poi accettato la nostra scelta. In questo modo il sindaco va contro ogni principio di democrazia perché governare in modo democratico significa anche garantire continuità nell’azione amministrativa, senza demolire ciò che è stato fatto prima. E poi – ha aggiunto Pagano – la delibera del sindaco non è motivata in nessun modo. È chiaro che si tratta soltanto di tracotanza politica».

«Proporremo presto una biciclettata promossa dal tavolo della pace insieme a Libera e alla Casa della Memoria», ha aggiunto il consigliere di minoranza Damiano Fustinoni. «E in quell’occasione raccoglieremo firme per un’azione legale contro la decisione del sindaco».

Contro la scelta di rimuovere la targa, non solo l’associazione Libera (impegnata contro le mafie) e diversi politici, ma anche tanti cittadini che hanno espresso il loro dissenso on line, dai siti dei quotidiani al social network Facebook. Indignato anche il Pd bergamasco. «È un atto inqualificabile e di grande inciviltà - interviene il segretario provinciale dei Democratici Mirosa Servidati, a nome anche del circolo del Pd di Ponteranica -. Offende tutti coloro che lottano contro la mafia. In un momento in cui i giornalisti liberi sono sotto attacco, la figura e il coraggio di Impastato assumono un valore ancora più grande».

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