Via Moroni, commercio in crisi
Diciannove negozi chiusi e sfitti

Soffre il commercio in via Moroni: il 26% dei negozi risulta chiuso o sfitto, con una «fuga» quasi inarrestabile dei negozianti che sempre più preferiscono aprire in altre zone della città. Dati alla mano non ci sono dubbi: nel tratto storico di via Moroni (quello che da largo Cinque Vie arriva fino all'incrocio con via Palma il Vecchio) la situazione del commercio è scoraggiante. Le attività continuano a chiudere mentre gli spazi disponibili sono a tutti gli effetti abbandonati; né venduti né affittati.

«Avvisiamo la spettabile clientela – si legge, per esempio, a caratteri cubitali su una vetrina – che dal 13 luglio 2009 questo esercizio si trasferisce in via Taramelli 2» mentre su tanti altri non mancano gli avvisi «Affittasi per cessata attività». Su questa lunga strada che attraversa il cuore della città, botteghe, trattorie, mercerie, drogherie e boutique hanno alzato bandiera bianca. Al loro posto, nei pochi turn over di locazione, diversi negozi stranieri (call center, parrucchieri, rosticcerie) che, a sorpresa, sembrano stare al passo senza ipotesi di chiusura. I numeri: su 69 negozi, ben 19 (pari al 27%) sono vuoti. Un anno e mezzo fa il primo segnale d'allarme: l'addio da parte dello storico tappezziere della via. E non è subentrata nessuna nuova attività. Il negozio oggi, infatti, si trova sfitto, circondato da polvere e senza vetrina, resta solo l'insegna che riporta ancora il numero di telefono dell'artigiano conosciutissimo da tutti nella zona.

L'elenco delle serrande abbassate non finisce: per fare qualche esempio la pasticceria Anita al civico 118, il centro wellness beauty Elogy al 162, due negozi di beni alimentari e la prestigiosa «Galleria Moroni». E non manca nemmeno chi ha deciso di trasferirsi. È il caso, oltre al negozio di animali che si è spostato meno di due mesi fa in via Taramelli, del tecnico che per diversi anni ha riparato apparecchi televisivi. Al posto dell'insegna «Ennio Maestroni riparazioni tv» si legge «Ci siamo trasferiti in via Cerasoli 30». Tre anni fa i negozi chiusi e le attività sospese nel tratto storico di via Moroni erano solo una decina. Oggi, dati alla mano, purtroppo sono raddoppiate. La via, dedicata a uno dei più grandi ritrattisti del Sedicesimo secolo, proprio nel 2006 era stata protagonista di un'inchiesta de «L'Eco».

Rispetto a quella data i negozi di abbigliamento e calzature sono calati del 33% (da 9 a 6) anche se le rivendite per lo shopping sono tuttora presenti. Crescono le agenzie interinali di lavoro del 50% (da 2 a 4) mentre per le attività artigiane resistono solo lo storico «Ol Lumì», che vende lampadari e mobili, la latteria, il negozio di modellismo, il panificio, la coltelleria e i due bar, tengono i negozi per animali, con 4 diverse rivendite. Resistono però i vari negozi gestiti da stranieri. Oltre all'apertura dei due nuovi parrucchieri (entrambi di nazionalità non italiana ndr) risultano leggermente in crescita gli esercizi quali rosticcerie e l'oggettistica etnica.

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