Isola di Fondra, il «San Simone»
diventa un villaggio turistico

Il camping San Simone di Isola di Fondra - con 309 piazzole, il più grande in Bergamasca e l’unico quattro stelle sulle montagne lombarde - diventa villaggio turistico e si amplia. Ci saranno a disposizione dei turisti nuovi tipi di alloggio (per 92 unità) tra chalet in muratura o legno, maxicaravan e bungalow e, dal 2010, l’insediamento sarà arricchito anche da un rinnovato centro sportivo che comprenderà centro benessere, campo da calcetto, tennis e volley, palestra di arrampicata e padiglione coperto per i giochi dei più piccoli, e poi una piscina scoperta per bambini, un solarium e un’area fitness.

Un’operazione di rilancio già iniziata, elaborata da un’équipe di esperti tra cui Andrea Macchiavelli, docente di Economia del turismo a Bergamo, per un investimento, in circa due anni, stimato in tre milioni e 400 mila euro.

Operazione con cui la società proprietaria, la «Camping San Simone sas di Campana Panseri-Cerri & c.», mira a intercettare nuovi target di clientela - soprattutto straniera sprovvista di roulotte - anche con nuove formule quali la multiproprietà a due (cliente e società del campeggio proprietari in mesi diversi).

I numeri: oggi il campeggio San Simone, a quota 800 metri di altitudine, in alta Valle Brembana, sorge su un’area di 50 mila metri quadrati, dispone di 309 piazzole per roulotte per 1.260 persone, 400 servizi, due sale polifunzionali, minicentro commerciale e centro sportivo con tennis.

Nato 25 anni per iniziativa di Eugenio Campana, imprenditore di Suisio, e Giovanni Panseri, negli ultimi anni ha seguito l’andamento tipico del turismo: diminuzione dei soggiorni lunghi e incremento di quelli brevi. «Dai 278 contratti annuali di affitto di otto anni fa – spiega Campana – siamo scesi ai 230 di quest’anno: non c’è stato il cambio generazionale perché molti giovani non sono più tornati e la tradizionale clientela lombarda non è più sufficiente. In compenso, a luglio e agosto di quest’anno, abbiamo avuto un boom di richieste per brevi periodi e il campeggio era pieno: ci sono state tantissime richieste di affitti di bungalow e turisti che volevano fermarsi ma non avevano mezzi propri per alloggiare. È l’effetto del nuovo turismo portato dall’aeroporto di Orio».

«Non abbiamo voluto aspettare - prosegue Campana - e pensando al futuro rilancio di San Pellegrino, al potenziamento in corso degli impianti sciistici dell’alta valle e all’Expò, siamo partiti col rinnovamento». Ed entrando in campeggio si possono già vedere i primi alloggi in vendita: a disposizione ci saranno 36 maxicaravan, 16 chalet in legno e 26 in muratura (entrambe bifamiliari) e 14 bungalow in muratura. Cinque i prezzi, compresi tra 28 e 85 mila euro, con unità da 24 a 48 metri quadrati di spazio abitato, già tutti arredati e con capienza fino a sei persone. Chalet in legno e maxicaravan sono «case mobili», quindi trasferibili altrove.

In totale, quindi, 92 nuovi alloggi che porteranno a 350 le piazzole (le esistenti saranno ampliate di superficie e quindi ridotte di numero) e a 1.440 la capienza di clienti. Infine l’altra scommessa: la multiproprietà a due. «Un 20% delle nuove case – spiega Campana – resteranno alla società in modo da poterle affittare. C’è chi non può venire con la propria roulotte ma vorrebbe comunque soggiornare nel villaggio: gli alloggi in affitto sono la soluzione. Con gli chalet in muratura, invece, proporremo la multiproprietà a due: dai 7 agli 11 mesi la struttura sarà del cliente, i giorni rimanenti resterà a noi, in modo da poterla affittare. Sempre con l’obiettivo di riempire il campeggio anche nei periodi "morti" della stagione, da aprile a giugno e da settembre a novembre».

«È il problema cronico di tutta la Valle Brembana - prosegue l’imprenditore Campana - e di buona parte delle Orobie: le seconde case che restano chiuse. La nuova formula della multiproprietà a due potrebbe risolverlo. Una formula, peraltro, unica finora in Bergamasca e che anche lo studio realizzato dall’équipe di esperti ritiene possa applicarsi con successo nel resto della provincia. Abbiamo già sentito diverse agenzie straniere, perché le richieste di affitto arrivano soprattutto dall’estero, Inghilterra e Olanda per esempio. E la domanda c’è».

Nel 1984, il giorno d’inaugurazione, il camping San Simone aprì «con un cliente olandese che aveva sbagliato strada», ricorda Campana. Dopo 25 anni di onorato servizio, soprattutto con ospiti lombardi, si trasforma e cambia volto. E, come in quella lontana estate, forse, saranno ancora i turisti stranieri a farlo decollare.

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