Cronicità e non autosufficienza
le sfide della sanità lombarda

Chi dovesse contrarre il virus della cosiddetta "nuova influenza" (A/H1N1) "deve curarsi a casa consultando il proprio medico di famiglia", tranne se dovessero comparire complicanze, che sono comunque poco frequenti. Questo non solo perché "i sintomi sono lievi" ma anche per evitare di portare il virus in ospedale dove potrebbe essere pericoloso per le persone già seriamente ammalate.

E' questo l'appello lanciato venerdì a Bergamo dall'assessore alla Sanità di Regione Lombardia, Luciano Bresciani, in occasione della settima tappa (dopo Sondrio, Varese, Lecco, Valle Camonica, Mantova e Cremona) degli "Stati Generali territoriali del Sistema socio-sanitario".

L'iniziativa, fortemente voluta dall'assessorato alla Sanità di Regione Lombardia e promossa in collaborazione con l'assessorato alla Famiglia e Solidarietà sociale, prevede un ciclo di incontri in forma di workshop nei territori delle quindici Asl della Lombardia durante tutto il 2009.

Scopo degli Stati Generali, cui partecipano Province, Comuni, Asl, Aziende ospedaliere, strutture socio-sanitarie, operatori sanitari e rappresentanti del volontariato e delle autonomie sociali e funzionali, come ha sottolineato Bresciani, è "realizzare un incontro che permetta a chi ha la responsabilità delle politiche sanitarie di esporre i risultati ottenuti e le idee per il futuro e allo stesso tempo raccogliere i contributi sostenibili e responsabili sulle scelte da compiere, in una logica di concerto e non più di solismo. L'obiettivo di fondo resta quello di migliorare ulteriormente la qualità del nostro sistema, che ha già tanti elementi positivi".

Bresciani ha citato poi la cronicità e la non autosufficienza come due delle sfide più importanti del presente e del futuro così come il progetto di "portare più medicina sul territorio". L'assessore ha poi passato in rassegna alcune delle realizzazioni raggiunte nell'ultimo periodo: abbattimento dei costi impropri innanzitutto, cioè "più soldi nelle tasche dei cittadini", che ha permesso, oltre ad avere un bilancio in pareggio per sei anni di fila, di ampliare la platea delle esenzioni e finanziare altri interventi.

"Anche con l'aiuto di Finlombarda - ha aggiunto Bresciani - siamo riusciti ad abbattere i tempi di pagamento per i fornitori che ora sono a 90 giorni". Ma anche miglior accesso ai servizi, attraverso l'abbattimento delle liste d'attesa, con la decisione per le prestazioni "extra budget", cioè senza limiti di risorse, di bloccare la libera professione (a pagamento) se non vengono rispettati i tempi stabiliti. Bresciani ha anche ricordato l'introduzione di nuove regole per l'accreditamento (diventato dinamico e a tempo) e di maggiori controlli, arrivati fino alla soglia del 10% (6,5 mirati e 3,5 random).

Bresciani ha infine spiegato il progetto regionale di messa in rete delle 6 Facoltà universitarie di Medicina delle Università, che hanno 14 macro aree di ricerca, 119 aree di ricerca, con lo scopo di creare un "potente sistema di ricerca e sviluppo", coinvolgendo l'industria e Finlombarda per la parte finanziaria. Già 39 i progetti presentati su questa piattaforma, di cui 24 già attivi. Questa piattaforma di sviluppo tecnologico si è già estesa sia in Italia sia in all'estero, con le alleanze già strette o che saranno sancite nel prossimo futuro.

"Il nuovo Ospedale di Bergamo - ha detto il sottosegretario alla Presidenza di Regione Lombardia, Marcello Raimondi - sarà tecnologicamente avanzato e anche adeguato alle esigenze di accoglienza e benessere delle persone. Il mio auspicio è che sia anche un luogo aperto e integrato con la città".

Nel corso dell'incontro, Roberto Testa (direttore generale ASL), Carlo Bonometti (direttore generale Azienda Ospedaliera "Ospedali riuniti di Bergamo"), Amedeo Amadeo (direttore generale Azienda Ospedaliera "Ospedale Bolognini di Seriate") e Cesare Ercole (direttore generale Azienda Ospedaliera "Ospedale Treviglio e Caravaggio") hanno relazionato sulla situazione sanitaria e socio-sanitaria della provincia di Bergamo. Si tratta di una realtà territoriale che comprende 244 Comuni in cui abitano 1.100.000 cittadini, è organizzata in 7 Distretti e può contare su 3 Aziende Ospedaliere pubbliche ("Ospedali Riuniti" di Bergamo, "Ospedale Bolognini" di Seriate, "Ospedale Treviglio-Caravaggio" di Treviglio), 10 case di cura private accreditate, 28 strutture riabilitative di ricovero comprese 6 istituti di riabilitazione riclassificati, 50 strutture territoriali psichiatriche di cui 15 centro diurni, 22 poliambulatori privati e 11 punti erogativi ambulatoriali territoriali afferenti alla Aziende Ospedaliere.

Sul fronte sociale si contano 59 Residenze Sanitarie Assistenziali (5.511 posti letto), 20 Centri Diurni per Disabili (505 posti), 9 Residenze Sanitarie per Disabili (378 posti), 27 soggetti accreditati per l'erogazione del servizio di cure domiciliari e riabilitazione. Sono intervenuti anche, tra gli altri, Camillo Andreana (prefetto di Bergamo), Marcello Raimondi (sottosegretario alla Presidenza di Regione Lombardia), Caterina Perazzo (direttore vicario Famiglia e Solidarietà sociale di Regione Lombardia, in rappresentanza dell'assessore Giulio Boscagli), Ettore Pirovano (presidente Provincia di Bergamo), Leonio Callioni (assessore Comune di Bergamo), monsignor Maurizio Gervasoni (delegato vescovile), Mirio Bocchi (presidente della Conferenza dei sindaci) e Pietro Macconi (consigliere regionale, presidente della Commissione Sanità e Assistenza).

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