Coter per trent'anni alle Samoa:
con lo Tsunami opere distrutte

«Mi piange il cuore, sono preoccupato per i tanti amici che ho alle Samoa e anche per i miei lavori, come la scuola d'arte o le vetrate dell'aeroporto, temo che lo tsumani le abbia spazzate via tutte». A parlare così è Ernesto Coter, artista bergamasco, che nel 1972 scelse di trasferirsi nelle lontane isole assieme alla moglie. Dopo una trentina d'anni, ha fatto ritorno in Italia nel 2003, ma quei luoghi li ha sempre nel cuore.

Raggiunto telefonicamente nell'abitazione vicino a Menaggio, sul lago di Como, dove vive e lavora, Coter si emoziona quando parla delle Samoa.

«So cosa significa vivere in un'isola e ancor più essere colpiti da un ciclone, come è capitato a me e a mia moglie all'inizio degli anni Novanta: si è tagliati fuori comppletamente. Ho vissuto vicino alla capitale Apia e lì ho lavorato per tre decenni. Ho aperto una scuola d'arte, ho decorato le vetrate delle chiese e dell'aeroporto. Credo che lo tsumani abbia spazzato via il mio lavoro».

Ormai di quei luoghi rimangono solo i paesaggi immortalati nei suoi quadri? «Forse è proprio così - continua Coter -. Ho nostalgia per quei posti che conosco benissimo. Quando ho appreso la notizia ho pensato ai miei amici, ne ho tantissimi laggiù. Ho provato a mettermi in contatto con loro, ma è impossibile, i collegamenti telefonici sono tutti saltati. E ho capito anche leggendo i giornali quale possa essere la situazione. veramente una catastrofe, basti pensare che la quasi totalità dei villaggi è stata costruita lungo la costa. Probabilmente si sarà salvato qualcosa dell'entroterra».

«Sono addolorato e dispiaciuto per quanto successo - aggiunge Coter -, spero un giorno di poter tornare per ritrovare la mia isola. Vivere laggiù non è facile: occorre fare i conti con il clima e la situazione sanitaria non è delle migliori. In ogni caso Samoa è nel mio cuore, del resto i paesaggi nei miei quadri si ispirano spesso agli eventi e all'immanenza dela natura. Penso a quella gente e con nostalgia guardo al lago di Como come se cercassi quel mare lontano».

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