Medaglia d'oro alla memoria di Cavagna
Napolitano la consegna alla moglie

Cerimonia, nella mattinata di marcoledì 30 settembre, per il settantesimo anniversario di fondazione del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Nel cortile d'onore del Palazzo del Quirinale il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, con il ministro Roberto Maroni, ha conferito la medaglia d'oro al valore civile alla memoria del capo squadra dei vigili del fuoco Marco Cavagna, di Treviolo, morto a L'Aquila durante i primi soccorsi dopo il terremoto del 6 aprile scorso.

La medaglia è stata consegnata alla moglie Simonetta, durante una cerimonia di grande commozione. Marco Cavagna, vigile del fuoco di Treviolo, era morto d'infarto appena giunto in Abruzzo dopo il terremoto. Nella stessa occasione Napolitano ha assegnato altre due medaglie alla bandiera del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, soprattutto in virtù del loro intervento competente e umano nei luoghi colpiti dal terremoto.

Alla memoria di Cavagna, l'estate scorsa, era stato consegnato un premio ai familiari in occasione della Festa dello Statuto della Regione Lombardia: una medaglia d'oro al valor civile. Valore che aveva già dimostrato nella sua carriera di vigile del fuoco: aveva già ottenuto una medaglia d'argento per aver salvato nel '97 un ragazzo intrappolato nel crollo di un edificio ad Albano Sant'Alessandro. Marco Cavagna abitava a Treviolo in via Galetti con la moglie e i figli Lorenzo, di 10 anni, e Francesca di 6. La sua prima esperienza nei vigili del fuoco fu nel 1979 con il servizio di leva, poi nel gennaio del 1982 venne assunto nel Corpo nazionale a tutti gli effetti: 27 anni di servizio che hanno visto Marco Cavagna tante volte impegnato in zone colpite da terremoti, frane o alluvioni. Aveva la qualifica di «caposquadra esperto» e quella in Abruzzo era la sua dodicesima missione: tra le tante emergenze a cui aveva partecipato ci sono quelle per il terremoto in Irpinia nel 1980 e in Umbria nel '97, e per le alluvioni della Valle Brembana e della Valtellina. Negli anni si era specializzato nel soccorso «Speleo alpino fluviale» e nella ricerca di persone tra le macerie di edifici crollati: proprio in forza dell'esperienza maturata aveva subito accolto l'opportunità di partire per l'Abruzzo a fianco dei colleghi bergamaschi. Ma durante la missione, colpito improvvisamente da un infarto appena giunto a destinazione, ha trovato la morte.

© RIPRODUZIONE RISERVATA