Cocaina, ecstasy e anfetamine
Triste boom tra gli adolescenti

Cocaina, un consumo che non conosce crisi, anzi: lo dice l’ultima indagine dell’Ifc Cnr (Istituto fisiologica clinica Consiglio nazionale delle ricerche) che ha evidenziato in tutta Italia un incremento dei consumi dal 2001 a oggi (un milione di persone la usa almeno una volta nell’anno, altre 300.000 persone sono gli assuntori abituali), con la Lombardia in testa tra le regioni per il consumo maggiore, che si attesta tra il 3,4% dei residenti fra i 15 e i 64 anni.

Non solo: a livello nazionale, afferma l’indagine del Cnr, le maggiori preferenze per l’uso di cocaina vanno tra le persone decisamente giovani, 15-35 anni, spesso maschi e, nel 2008, il primato tra i consumatori va addirittura ai disoccupati.

E a Bergamo non si è messi certo meglio, anzi: i freschissimi dati dell’Osservatorio epidemiologico delle Dipendenze dell’Asl di Bergamo, spiega Laura Tidone, direttore del Dipartimento di via Borgo Palazzo, segnalano che «quasi la metà (46%) delle nuove richieste di trattamento, per quanto riguarda gli afflussi al Dipartimento del 2008, fa riferimento a problemi legati all’abuso di cocaina. La cocaina ha sorpassato l’eroina da quattro anni tra i nuovi soggetti in trattamento nell’anno».

Non solo, il report quinquennale del Dipartimento delle dipendenze dell’Asl di Bergamo segnala che sono in aumento, progressivo, le domande di trattamento per problemi connessi all’uso di cocaina, dal 2005 al 2008.

Mentre, in contemporanea, risale anche l’uso degli oppiacei: i dati Asl indicano che dopo una brusca diminuzione (dati 2006) di consumatori di eroina, per quanto riguarda gli utenti dei Sert (Servizi tossicodipendenze) passati dal 34% al 23%, si sale poi al 27% di due anni fa e al 28% del 2008.

Ma si tratta di un «nuovo modo» di consumare l’eroina, spiegano i tecnici dell’Asl, e sempre più in voga tra i giovani: non si inietta più, ma si inala, si fuma, si mischia insieme alla cocaina. Proprio in una logica del policonsumo di sostanze psicotrope (in particolare droghe chimiche come l’ecstasy e le anfetamine, spesso mischiate all’alcol), che è un diffuso comportamento tra i giovanissimi bergamaschi.

E in particolare sul consumo di sostanze tra giovanissimi (in particolare studenti), si concentra il più recente report del Dipartimento delle dipendenze dell’Asl di Bergamo. Un report che segnala, rispetto all’Italia, un boom tra i giovanissimi di consumi di sostanze psicotrope stimolanti (anfetamine, ecstasy, Ghb e simili) e di allucinogeni, mentre i consumi di cannabis e cocaina, pur elevati, sono allineati alla media, già non confortante, del resto d’Italia e della Lombardia.

C’è da preoccuparsi, scorrendo i numeri dello studio del Dipartimento Asl del 2008 (effettuato con un'indagine campionaria tra gli studenti di 15-19 anni, attraverso la compilazione di un questionario anonimo, auto-compilato, quindi senza la «censura» di altri oltre ai soggetti interpellati): il 5,2% degli studenti di Bergamo ha provato sostanze quali anfetamine ed ecstasy almeno una volta nella vita (la media italiana è 4,7% e quella lombarda 4,9) e il 3,2% ha ammesso di averne fatto uso nell’ultimo anno, l’1,6% dell’ultimo mese.

Se queste sono le cifre per le «pastiglie», che si acquistano come fossero caramelle soprattutto in occasione di ritrovi festivi e notturni, c’è da preoccuparsi anche sui consumi degli allucinogeni (Lsd in primis, quasi un ritorno dei «viaggi mistici» dei figli dei fiori degli anni Settanta): il 5,4% degli studenti bergamaschi l’ha usato almeno una volta, il 3,3 nell’ultimo anno (la media italiana è 4,7 e 2,9; la lombarda 5,2 e 3,2).

Per la cocaina i consumi degli studenti bergamaschi sembrano «allineati», se ci si può consolare, all’Italia e al resto della Lombardia: 5,8% almeno una volta nella vita, 3,5% nell’ultimo anno (la media italiana è 5,8 e 3,7 e la lombarda 5,9 e 3,5); così i consumi di cannabis (gli «spinelli»), anche se di pochissimo superiori a quelli nazionali e regionali: il 33,4% degli studenti orobici almeno una volta e 25,6% nell’ultimo anno (contro il 31,5 e il 24,2 in Italia e il 33 e 25,5 in Lombardia).

Infine, l’eroina e gli oppiacei: gli studenti bergamaschi che l’hanno usata almeno una volta nella vita sono 1,9% e l’1,2% almeno una volta nel 2008 (in Italia 2,1 e 1,3 e in Lombardia 2,1 e 1,9). Siamo allora davanti a una generazione giovane sempre più «chimica», stando ai numeri del Dipartimento dipendenze.

E c’è da riflettere, se i dati nazionali parlano di consumatori di cocaina, per esempio, sempre più «spalmati» su ogni classe sociale. E soprattutto se i tecnici parlano di un mercato sempre più facile e accessibile: i prezzi di cocaina e pastiglie sarebbero ormai alla portata di qualsiasi portafoglio, anche delle «paghette» degli studenti. La strategia dei trafficanti di morte, a questo punto, è fin troppo palese.

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