F.BELOTTI - Articolo Ascom

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Piccolo è bello recita il detto, eppure negli ultimi anni cori di esperti invocavano il «grande» come modello vincente di impresa. È di nuovo contrordine e questa volta a ingranare la retromarcia è il consumatore stesso, che sembrerebbe riscoprire e preferire il negozio cosiddetto di prossimità agli ipermercati. Almeno per quanto riguarda gli acquisti di elettrodomestici bianchi, come frigoriferi e lavatrici, e bruni, come televisori, impianti stereo e telefonia. La parola d?ordine è quindi riprendere il dialogo con il cliente che «tende ad abbandonare le grandi superfici ritornando a rivolgersi ai piccoli negozi», come ha spiegato Gherardo Magri, direttore generale del Gruppo Candy Sud Europa, durante il convegno «Il mercato degli elettrodomestici: quali novità e quali opportunità?» organizzato dal gruppo Rivenditori di elettrodomestici e materiale elettrico di Ascom Bergamo e svoltosi venerdì sera alla sede dell?Associazione in via Borgo Palazzo in città. Una tendenza ancora non supportata da dati, ma da un?inversione di marcia che ad esempio una grande catena di elettronica di consumo starebbe mettendo in atto puntando proprio sulla vendita dei prodotti in spazi più contenuti. Ma che cosa può fare il piccolo per riprendersi quote di mercato? A fare la differenza «devono essere servizi come l?assistenza al cliente, che in certi casi va a giustificare il prezzo un po? più alto di un prodotto rispetto alla grande distribuzione e in particolare a quella despecializzata», ha detto Armando Zucchinali, presidente provinciale del gruppo Rivenditori di elettrodomestici e materiale elettrico di Ascom. Va comunque ricordato che dal marzo del 2008 allo stesso mese di quest?anno i negozi di elettrodomestici nella nostra provincia sono passati da 459 a 438 segnando un - 4,6%, mentre dal 2003 sono calati di un centinaio di unità (-18,1%). I primi tre gruppi di elettronica di consumo a livello nazionale, ovvero Media World, Euronics ed Expert rappresentano il 41% del fatturato complessivo, percentuale che sale al 50% se si considerano i primi cinque gruppi (aggiungendo alla lista Trony e il Gruppo Gre) e al 65% se si tiene conto dei primi 10. Zucchinali, che ricopre anche la carica di presidente General service del Gruppo Expert, ha poi invocato anche uno stop alla «guerra dei prezzi» fra chi commercializza elettrodomestici, condotte a colpi di volantini «in cui c?è la rincorsa al sottocosto». Rincorsa che fra l?altro danneggia le stesse aziende produttrici, «perché un prodotto nuovo e ad alto contenuto tecnologico rischia di non essere adeguatamente valorizzato da un prezzo eccessivamente basso», ha evidenziato Fabio Masseroli, direttore commerciale di Candy. Il comparto degli elettrodomestici in generale «non risente di una forte crisi», ha commentato Masseroli e i dati del Cermes, il Centro di ricerche sui mercati e sui settori industriali dell?Università Bocconi, sono lì a confermarlo. Nei primi nove mesi di quest?anno, infatti, in Italia facendo un bilancio fra nuove aperture e chiusure di punti vendita di elettrodomestici il «bianco» è cresciuto di un +1,3%, l?informatica del +4,7%, la telefonia del 5,8%, il video del 2,4%, mentre sono in flessione i climatizzatori (-1,3%) e l?audio (-10,1%). Al convegno è poi intervenuto anche Francesco Panerai, presidente nazionale di Ancra, l?Associazione nazionale commercianti radio, televisione, elettrodomestici, dischi e affini, che ha tenuto una relazione sui prossimi adempimenti dei rivenditori in materia di rifiuti di apparecchiature elettriche e elettroniche (Raee).
Francesca Belotti

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