Pop, Bruni va all'attacco:
«È una serie di autogol»

Per l'ex sindaco Roberto Bruni il piano triennale delle opere pubbliche approvato dalla giunta Tentorio è semplicemente «un autogol». E venerdì 6 novembre ha snocciolato, insieme ad altri rappresentanti della minoranza, tutta la serie delle autoreti segnate dal centrodestra nella rete delle grandi opere.

A partire dal 2001, quando Tentorio era vicesindaco e assessore al Bilancio. Allora, sottolinea Bruni, «nel Pop c’erano opere per 127 milioni a preventivo, ma nel consuntivo ne vennero realizzate per soli 25. Una percentuale del 20 per cento, la peggiore degli ultimi 10 anni». L'ex sindaco rincara la dose: «La verità è che per 5 anni ci hanno accusati di non fare investimenti, una volta arrivati al governo hanno dovuto fare i conti con un Pop poco coraggioso e che subisce il Patto di stabilità nonostante sia suscettibile di modifica».

Elena Carnevali, capogruppo del Pd parla «d’inesperienza e presunzione: non solo non hanno studiato, ma in alcuni casi sono anche in disaccordo tra loro». È il caso del sovrappasso al rondò delle Valli «che non è legato all’accordo di programma sul Gleno, ma solo citato: Saltarelli ne mette in dubbio l’utilità, Ceci no». Poi la bretella Fiera-Celadina: «Il nostro progetto costava di più perché aveva minore impatto ambientale».

Sul nuovo palasport i maggiori dubbi: «C’è la previsione di 11 milioni di euro come standard pubblico, ma l’area dal quale dovevano venire ricavati, l’Europan (la Celadina - ndr) è stata ridotta del 30 per cento nel Pgt, quindi il palasport è in dubbio». Dulcis in fundo, il Carmine, dove l’atteggiamento di Saltarelli viene definito «un esercizio d’improvvisazione, perché i due progetti erano già collegati».

Simone Paganoni – presente insieme ai consiglieri Nadia Ghisalberti, Pietro Grossi, Sergio Gandi, Maria Carolina Marchesi e Stefano Zenoni – rileva infine come siano «ben 66 le opere slittate, eliminate o ridotte di spesa». È il caso di diverse scuole, parchi pubblici, parcheggi d’interscambio, piste ciclabili e il sottopasso di via Moroni.

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