Dal 2010 verrà equiparata in tutti i Comuni della Bergamasca la tariffa per i consumi di acqua, avendo come riferimento la «tariffa d’ambito» già determinata per la provincia: ammonta a 0,82 euro ed è la più bassa praticata tra le province lombarde. Circa 100 Comuni (tra i quali Bergamo) pagano già il valore fissato e al momento dell’equiparazione delle tariffe non subiranno aumenti. Altri 100 subiranno aumenti limitati e una trentina aumenti più consistenti. Per una decina di Comuni vi sarà invece un risparmio. Tra i Comuni che vedranno aumenti, alcuni non hanno mai installato i contatori o pagavano l’acqua a valori fissi ma con consumi anche molto elevati, non rispettando le leggi vigenti. Il Piano finanziario dell’ATO (Ambito Territoriale Ottimale), costituito per legge, deve essere - spiega la Provincia in un comunicato, rispondendo a polemiche recenti sui costi dell’acqua - «interamente coperto dalla tariffa del servizio. Nei bilanci dei Comuni, i costi di gestione e operativi non venivano mai conteggiati e calcolati all’interno della tariffa e gli investimenti sulle reti erano spesso coperti con contributi di altri enti o con l’accensione di mutui, che oggi sono rimborsati ai Comuni dal gestore Uniacque.Inoltre, il pagamento dell’acqua in base al consumo – con l’obbligo dei contatori – è determinato: da una parte dal bisogno di contenere gli sprechi e i consumi; dall’altra, dalla necessità di dare più valore al bene-acqua, che è il petrolio del futuro e non può essere quindi più considerato un bene gratuito e sempre disponibile e non illimitato. I valori relativi al consumo fisso in bolletta, che adesso sono stati vietati per legge, portavano a non badare al consumo: e spesso si pagava una tariffa agevolata anche per elevati consumi quantitativi».(16/07/2008)
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