Ad aprile arriva il primo Tram delle Valli

Il presidente Ceruti: «Estendere la linea alla Fiera nuova? L’idea è valida»

«Che devo dire? È il più bello che ho fatto...». Federico Tosi è il progettista di Sirio, il tram dell’Ansaldobreda che correrà sulla linea della Valle Seriana, la prima della rete che la Teb (Tramvie elettriche bergamasche) intende sviluppare in provincia. Ad aprile Sirio arriverà a Bergamo, per essere collocato negli 800 metri di binario in via di costruzione tra via David e la stazione Sab, per i primi collaudi.

Tosi ha seguito la progettazione delle versioni destinate a Milano ed Atene, «ma questa è la meglio riuscita, sia dal punto di vista del profilo che dei colori». Sirio è un prodotto disegnato da un grande designer come Pininfarina: una linea bassa con una testata che muta secondo le richieste del committente. Se Milano e Atene hanno per esempio optato per un «muso» (la testata) caratterizzato da un vetro ovoidale piatto, Bergamo ha preferito una forma rettangolare incastonata in un profilo nero, meno aggressiva e decisamente più elegante. «È diverso, direi dolce...» precisa Tosi. Di più: «Un gioiellino...», conclude.

In effetti il Sirio versione orobica è «di molto bello...» come dicono gli operai di questa officina della periferia pistoiese, collegata a un colosso come l’Ansaldobreda. Una realtà che fa tram e treni per mezzo mondo: dalla Danimarca a Los Angeles, dalla Norvegia a Madrid, da Sassari ad Atene. Ecco, per esempio, quello della capitale greca è stato commissionato in vista delle Olimpiadi del prossimo anno: l’hanno fatto color carta da zucchero e sarà vivacizzato con delle decalcomanie con il logo dei giochi del 2004. A Milano hanno invece preferito una versione nero-verde che a prima vista lascia quell’attimo perplessi. Ma de gustibus...

La versione bergamasca gioca invece su quattro colori: il grigio chiaro della base e del tetto, il giallo della fascia che delimita il finestrone della motrice (e che non scorre sui fianchi), il nero e il bianco a contorno del vetro. Lungo tutta la fiancata scorrono dei finestroni scuri, che danno una certa eleganza a un mezzo completamente climatizzato, lungo 32 metri e composto da cinque elementi. Salendo sui vagoni si comincia ad intravedere la soluzione che Krizia (al secolo Mariuccia Mandelli), la grande stilista bergamasca, ha studiato per gli interni: un corrimano rosso e dei sedili giallo chiari, mentre il pavimento sarà in legno.

«Sì, siamo davvero molto soddisfatti», commenta Gianfranco Ceruti, presidente della Teb. «Volevamo un tram che si distinguesse per la sua eleganza e questo è davvero il massimo: carrozzato Pininfarina e vestito Krizia...». Soddisfazione anche da parte di Dante Zanchi, vice presidente marketing e sales dell’Ansaldobreda: «Qualche anno fa il 75 per cento del nostro mercato era all’estero, ora siamo scesi al 60, perché gli italiani stanno riscoprendo il tram. Questo non è solo un mezzo di trasporto, ma anche uno strumento per ridisegnare il tessuto urbano, basti pensare che il suo inserimento è spesso contestuale a complete ridefinizioni di vie, piazze e centri storici».

Un tram in città, e non al servizio delle Valli. O meglio, non «solo» al servizio delle Valli. È la strategia che Forza Italia intende giocare in vista della prossima campagna elettorale, spostando così il baricentro dalla sicurezza edizione 1999 all’ambiente. «Credo che l’idea sia sicuramente valida, anche perché una tratta cittadina assicurerebbe maggiori volumi di utenza e conseguentemente di introiti da destinare al potenziamento del servizio stesso», commenta Ceruti. Ma ora come ora i progetti riguardano la tratta della Valle Brembana fino a Valtesse Sant’Antonio prima e Villa d’Almè poi e l’asse est-ovest dalla stazione di piazzale Marconi (capolinea della Bergamo-Alzano Sopra-Albino, tratta attualmente in costruzione) fino al nuovo ospedale. Non ci sono quindi proposte che prevedano l’estensione alla Fiera Nuova e al suo parcheggio da 1.800 posti auto destinato a diventare nelle intenzioni di Forza Italia la «Cascina Gobba» di Bergamo: una grande area di interscambio ferro-gomma.

«Ma visto che per l’anno prossimo non sono previsti finanziamenti per nuove tratte ci sarebbe tutto il tempo per integrare la progettazione così da raggiungere anche la Fiera Nuova e Seriate stessa», rileva Ceruti. Insomma, in teoria si potrebbero anche invertire le priorità, magari prima la città della Valle Brembana, anche se su questo versante Ceruti va cauto: «Non tocca a me dirlo, ma alle forze politiche e agli azionisti di Teb: il progetto può essere rivisto, ma bisogna anche trovare i fondi. Bisogna fare le giuste pressioni a Roma e Milano, perché il nostro è un progetto molto apprezzato e nel caso di eventuali rinunce di terzi, potremmo beneficiare dei fondi in avanzo». Per ora ci si limita a osservare Sirio e a concludere che, sì, è bello. E pure «di molto...».(20/12/2003)

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