Agguato a Caravaggio: migliora il muratore. Avanti con le indagini

Agguato a Caravaggio: migliorail muratore. Avanti con le indaginiSecondo gli inquirenti si tratterebbe di un’esecuzione, conseguenza di una sgarro fatto dal muratore oppure un avvertimento per questioni che non sarebbero però da ricondurre a fatti di matrice mafiosa

Migliorano le condizioni di Domenico Costa, il muratore calabrese di 37 anni che ieri sera è rimasto ferito in una sparatoria avvenuta a Caravaggio. Due sicari in sella a una moto hanno sparato tre colpi di pistola, per strada, e l’uomo è stato ferito gravemente all’addome. Ieri Domenico Costa era stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico e oggi le sue condizioni sono in netto miglioramento. La sparatoria è avvenuta attorno alle 21.30 all’incrocio tra l’ex statale Padana Superiore e viale Papa Giovanni, la strada alberata che porta al Santuario caravaggino. Il muratore si trovava assieme a un cugino - Domenico Celi, 35 anni, rimasto illeso - all’esterno del «Caffé del viale», un locale che si trova all’altezza dell’incrocio e al quale si accede direttamente dall’ex statale. Con loro c’era anche un albanese residente a Caravaggio.

Dalla prima ricostruzione dei fatti da parte degli agenti del commissariato di polizia di Treviglio, i tre sarebbero stati avvicinati dai due sicari che viaggiavano a bordo di una moto bianca di grossa cilindrata: entrambi indossavano il casco. La moto arrivava da Treviglio. Giunti all’altezza dell’incrocio, i due hanno svoltato a sinistra, verso il centro di Caravaggio: percorsi alcuni metri, anziché proseguire hanno effettuato un’inversione e, aggirato uno spartitraffico, sono tornati verso l’incrocio. Arrivati allo stop, hanno imboccato di nuovo l’ex statale verso Treviglio, arrivando proprio davanti al locale, dove si trovavano i due calabresi e l’albanese. È stato a questo punto che uno dei due motociclisti ha estratto una pistola calibro 7,65 e ha sparato tre colpi diretti verso i tre individui, centrando all’addome il trentasettenne da una distanza di circa cinque metri. Un’azione rapida e poi la moto è ripartita a tutta velocità verso Treviglio.Domenico Costa si è chinato in avanti e ha cominciato a perdere sangue. È stato il cugino, illeso, ad accompagnarlo con la sua auto all’ospedale di Treviglio. L’altro testimone della sparatoria, il giovane albanese, si è invece allontanato. Nessun’altra persona ha assistito all’episodio. Sul posto è arrivata una volante del commissariato di polizia: gli agenti hanno effettuato i rilievi della sparatoria e raccolto informazioni sulle persone coinvolte. Nella notte e durante tutta la giornata odierna la polizia ha effettuato perquisizioni nell’abitazione del ferito e dei suoi parenti e amici per chiarire l’episodio e per far luce su quella che pare essere stata un’esecuzione in piena regola. Secondo gli inquirenti si tratterebbe di un’esecuzione, conseguenza di una sgarro fatto dal muratore oppure un avvertimento per questioni che non sarebbero però da ricondurre a fatti di matrice mafiosa. Le indagini comunque proseguono per capire se Domenico Costa, una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine, poteva avere dei nemici nella Bergamasca e la motivazione dell’atto criminale che avrebbe potuto costargli la vita.

(12/12/2004)

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