Albino cresce: in arrivo nuove case e uffici

Albino cresce: in arrivo nuove case e ufficiIn cambio il Comune otterrà un auditorium, una piazza, un parcheggio e spazi per le associazioni

Tecnicamente ha un nome lungo – Piano integrato d’intervento comparto ex piano norma 14 via Roma –, praticamente è un complesso residenziale-terziario con annesse attrezzature d’interesse pubblico, che sorgerà nel cuore di Albino.

Dalla posa della prima pietra, o meglio dall’inizio del primo scavo – i lavori sono partiti in questi giorni – alla conclusione dell’opera, preventivabile in due anni per le opere d’interesse pubblico e in cinque per quelle ad uso terziario, sugli oltre seimila metri quadrati che costeggiano via Roma sorgerà quella che il sindaco Mario Cugini, a capo di un’amministrazione leghista, non esita a definire «un’opera destinata a lasciare il segno».

L’area, quasi prospiciente il palazzo del municipio, e dunque in una zona centralissima, si presenta attualmente come una «collinetta» di verde incolto, adibita a parcheggio sterrato. Tempo 24 mesi e l’impresa Tironi di Alzano Lombardo, che a suo tempo si aggiudicò con un’asta il terreno di proprietà comunale, consegnerà all’Amministrazione comunale le opere di pertinenza pubblica. Albino si arricchirà così di un auditorium con una capienza di 400 posti, di un parcheggio pubblico di 1.500 metri quadrati, di una piazza-anfiteatro attrezzata di mille metri quadrati e infine di spazi appositi destinati a ospitare, in varie sale, le sedi delle associazioni albinesi.

«Da un punto di vista tecnico – spiega l’ingegner Bruno Cirant, responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Albino – l’accordo con cui fu definita l’operazione prevedeva che, oltre a una monetizzazione di un miliardo e duecento milioni di vecchie lire, l’aggiudicatario fornisse un controvalore di sette miliardi e mezzo in opere pubbliche a cui si sono aggiunti ulteriori 260 mila euro tra contributi e scorporo di costi di costruzione».

Da una visuale architettonica e urbanistica, il nuovo complesso si pone come una sorta di «continuazione» del recente complesso terziario-residenziale che occupa l’angolo tra via Roma e via Aldo Moro.

«L’auditorium – prosegue l’ingegner Cirant – è una struttura polifunzionale che, grazie a un sistema di pannelli, potrà essere suddivisa, secondo le varie necessità, in due sale rispettivamente di 250 e 150 posti. Questo, in virtù di un abbattimento dei costi, consentirà un’ottimizzazione del loro utilizzo ed eviterà sprechi. Per le associazioni, invece, è previsto uno spazio di 240 metri, che sarà suddiviso in varie salette. All’interno dell’area verrà realizzato anche un sistema di percorsi pubblici e verranno create aree verdi, mentre dalla metratura destinata ad uso residenziale, si ricaveranno circa una sessantina di unità abitative. Infine si procederà alla realizzazione di una rotatoria che, innestandosi su via Moro, avrà la funzione di agevolare il flusso del traffico sia verso via Bonelli che verso il piazzale del mercato».

Il sindaco non nasconde la sua soddisfazione: «Per Albino si tratta di un’opera di indubbia importanza. Non ho molto da aggiungere se non un "Finalmente si parte" che esprime tutto il nostro compiacimento nel vedere al nastro di partenza un complesso che arricchisce il paese di strutture significative, come l’auditorium, di cui ad Albino si sentiva la necessità».

Decisamente diversi, invece, i toni con cui il gruppo consiliare di minoranza «La Margherita» ha commentato l’operazione. «In Consiglio comunale – si legge in un comunicato – abbiamo denunciato alcune anomalie nel conto economico. Gli oneri finanziari dell’operazione sono sovrastimati, mentre l’introito previsto dalla vendita delle aree commerciali è sottostimato. Se la trattativa fosse stata condotta con più responsabilità da parte degli amministratori, nelle casse comunali sarebbe finito un miliardo di vecchie lire in più».

Dal canto suo Giambattista Moroni, capogruppo della Sinistra albinese, così commenta l’avvio dell’opera: «L’operazione effettuata dal Comune, in quanto tale, non è da ritenersi negativa. Abbiamo, comunque, delle perplessità per quanto riguarda l’aumento di popolazione che si andrà a verificare con la costruzione del nuovo complesso. Inoltre, riteniamo che la contropartita ottenuta dall’Amministrazione comunale, e cioè l’auditorium, sia sovradimensionato per il nostro paese e con alti costi di gestione».

(07/11/03)

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