L’allerta terrorismo in Lombardia
fa litigare in Regione Lega e Ncd

«Negli ultimi giorni si sono registrati fenomeni preoccupanti in materia di estremismo islamico» denuncia il Pirellone.

«Prima è stato ritrovato, nella casa milanese di un tunisino, un manuale per arruolare combattenti da mandare nei teatri di guerra; poi i Ros hanno individuato un reclutatore, che viveva tra Varese e Milano; infine abbiamo scoperto che un’altra cittadina italiana, di origini magrebine, è stata arruolata dall’Isis» spiega la leghista Simona Bordonali, assessore regionale alla Sicurezza.

«Si tratta di una situazione preoccupante, su cui il Governo italiano non sta dando risposte adeguate - aggiunge Bordonali -. Le parole del ministro Alfano, che ha dichiarato di aver disposto solo 9 espulsioni in più di un mese, non ci lasciano tranquilli. Occorre bloccare immediatamente i flussi migratori in entrata ed espellere tutti coloro che sono potenzialmente pericolosi».

«Sarebbe inoltre opportuno, in vista di Expo, come suggerito dal presidente Roberto Maroni, sospendere il trattato di Schengen, finché non avremo pieno controllo dei confini nazionali. Dobbiamo mostrarci forti nella lotta al terrorismo per evitare di sembrare il ventre molle dell’Europa in materia di contrasto all’estremismo islamico».

Ma la presa di posizione della Bordonali ha scatenato una forte reazione nel Ncd, alleato della Lega al Pirellone, ma su versanti opposti (in maggioranza, con Alfano leader) a Roma: «L’assessore Bordonali della Lega Nord ha perso un’occasione per evitare pessime figure. Volendo imitare Salvini, parla di risposte inadeguate del governo sul tema del terrorismo, lancia allarmi senza costrutto, confonde il tema del terrorismo con quello dell’immigrazione. Noi siamo abituati a governare i problemi, cercare soluzioni. Per questo i cittadini lombardi hanno dato fiducia a Maroni e all’alleanza di centrodestra» spiega Alessandro Colucci, coordinatore regionale del Ncd.

«In questi giorni Alfano ha fatto il punto sul contrasto al terrorismo islamista in Italia. Il ministro dell’interno ha definito quella terrorista una “minaccia immanente e imprevedibile che presuppone, da parte dello Stato, una attività di sicurezza permanente”. L’allarme sicurezza resta altissimo in Europa. Questa la parte seria della cronaca di oggi nel contrasto al terrorismo. Poi ci sono le barzellette di Salvini, a cui si accoda la Bordonali, che usano strumentalmente e per ragioni elettoralistiche la questione dell’immigrazione e il tema dei richiedenti asilo, facendo di tutta l’erba un fascio. Ma da Parigi a Bruxelles ormai è sempre più chiaro che la minaccia è il nemico interno, la jihad che cresce nell’ombra tra chi è già presente nei Paesi europei. Alfano governa e cerca di fornire risposte concrete contro il terrorismo. Il resto è propaganda e come tale rimarrà».

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