Annega nell’Adda, altri tre in salvo

Ancora un morto annegato nell’Adda, il secondo in una settimana, dopo l’albanese di 47 anni affogato mercoledì a Fara d’Adda mentre tentava di soccorrere tre marocchini, in un punto in cui la balneazione è vietata. Ieri un peruviano di 38 anni, Oscar De La Cruz Bazan, è stato risucchiato nelle acque del fiume sulla sponda occidentale a Rivolta d’Adda, nel Cremonese: era arrivato in compagnia di amici e poi si è tuffato insieme ad altri due. Presto però la corrente molto insidiosa in quel punto lo ha trascinato al largo: i compagni hanno tentato di tarlo in salvo ma non ci sono riusciti. Lanciato l’allarme, sono arrivati sul posto diverse squadre di sommozzatori, che nulla hanno potuto fare. Il corpo è stato ritrovato dopo circa tre ore in un’ansa del fiume, 12 chilometri più a valle. E sempre ieri, ancora a Fara, una pattuglia in gommone dei sommozzatori volontari di Treviglio è intervenuta recuperando tre cittadini romeni, che si erano tuffati nel fiume all’incirca nello stesso punto dove mercoledì, per tentare di salvare la vita ai marocchini che stavano per affogare, aveva perso la vita il quarantassettenne albanese. Il suo corpo è stato ritrovato sabato all’altezza della centrale elettrica Eneco di Cassano d’Adda. Il problema dell’imprudenza che è alla base delle tragedie sull’Adda, secondo i bagnanti, può essere risolto con maggiore severità e multe per chi trasgredisce i divieti(07/07/2008)

© RIPRODUZIONE RISERVATA