Anno Giovanneo verso la chiusura
Il vescovo Amadei a Gavarno di Nembro

«Impariamo dal Beato Papa Giovanni a essere segno e seme di misericordia nella società, nelle parrocchie, in ogni ambito della vita umana, nelle famiglie e nel mondo del lavoro. Sta qui il cuore dell’insegnamento del Beato Papa Giovanni e l’impegno che devono lasciarci le celebrazioni dell’anno Giovanneo». Sono le parole del vescovo Roberto Amadei che ieri mattina, nella chiesa parrocchiale di Gavarno di Nembro, dedicata al Beato Papa Giovanni XXIII, ha presieduto una Messa solenne in chiusura delle celebrazioni dell’Anno giovanneo, iniziate lo scorso anno per ricordare il 50° anniversario dell’elezione pontificia di Angelo Giuseppe Roncalli (28 ottobre 1958).La chiesa parrocchiale della frazione nembrese, consacrata dal vescovo Amadei il 28 ottobre 2000, è stata la prima al mondo a essere dedicata al Pontefice bergamasco dopo la sua beatificazione, avvenuta a Roma il 3 settembre 2000. «Una chiesa – come ha ricordato il parroco monsignor Achille Belotti salutando il vescovo – che può definirsi un santuario dedicato al Beato Papa Giovanni e che è stata visitata da vescovi e preti provenienti da nazioni lontane, come Bulgaria, Turchia e Kenya, ma anche da diversi pellegrinaggi». La chiesa conserva anche una preziosa reliquia: l’ultimo breviario del tempo pasquale usato da Papa Giovanni, donato dall’arcivescovo Loris Francesco Capovilla, già segretario particolare del Pontefice. Davanti a una folta assemblea, il vescovo ha indicato nella misericordia una delle chiavi di lettura della vita del Pontefice. «Il cuore dell’esistenza del Beato Papa Giovanni sta nell’aver scoperto, già da giovane seminarista, la misericordia di Gesù Cristo. Una scoperta che è diventata condivisione e testimonianza in tutti i luoghi dove è stato inviato dalla Santa Sede. Come Cristo buon Pastore, il Beato Papa Giovanni ha cercato ogni uomo con misericordia, amore e speranza».Monsignor Amadei ha ricordato che «sentirsi oggetto della misericordia del Signore» emerge nelle pagine de «Il Giornale dell’anima», il diario scritto da Angelo Giuseppe Roncalli dagli anni del Seminario fino a pochi giorni prima della morte, sopraggiunta il 3 giugno 1963. «Eletto Pontefice, questa misericordia è diventata messaggio universale destinato a tutti, anche ai cuori più induriti. Impariamo dalla scuola del Beato Papa Giovanni a essere segni di misericordia, amore e speranza nella storia quotidiana». Imparare da questa scuola è compito soprattutto dei credenti. «Spesso, nelle nostre parrocchie – ha aggiunto il vescovo – ci si lamenta giustamente del calo della pratica religiosa. Chiediamoci però sinceramente: gli altri si accorgono che noi siamo segni di misericordia, amore e speranza? Come viviamo la Messa domenicale durante la settimana e negli ambiti di vita in cui viviamo? Impariamo dal Beato Papa Giovanni per diventare seminatori di misericordia in ogni giorno della nostra vita». Insieme al vescovo hanno concelebrato, fra gli altri, l’arciprete di Nembro don Santino Nicoli e il predecessore monsignor Aldo Nicoli.Martedì 25 novembre intanto si ricorda l’anniversario della nascita di Papa Giovanni XXIII. Le iniziative per l’Anno Giovanneo proseguono a Sotto il Monte. Il 25 novembre dalle 8.30 alle 14 all’ufficio postale di via Zaverio Roncalli è possibile avere l’annullo filatelico in ricordo del 50° dell’elezione.(24/11/2008)

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