Arrestati due uomini per l’omicidio del giovane ritrovato a Paderno d’Adda

I carabinieri hanno fatto piena luce sulla vicenda dell’uomo ritrovato ucciso nelle campagna di Paderno d’Adda nel Lecchese, al confine con Calusco. Il corpo era crivellato di colpi di pistola. I militari hanno arrestato due persone accusate di essere l’uno il mandante e l’altro l’esecutore materiale dell’omicidio. La vittima, Stefano Marchica, 23 anni, abitante a Bernareggio, era il presunto amante della moglie di uno dei due arrestati.

In carcere sono finiti un 33enne residente a Nardodipace, e un 28enne , abitante a Bernareggio (Milano). Il primo era fuggito in Calabria subito dopo il delitto. I carabinieri sospettano che si apprestasse a uccidere anche la consorte. Il secondo è stato immobilizzato dai carabinieri giunti in forze in casa sua: era armato e ha cercato di impugnare l’arma, una Beretta con 15 colpi nel caricatore e uno in canna. L’uomo ha confessato di essere l’autore dell’omicidio e ha indicato il suo conoscente come mandante. Ai carabinieri ha anche confessato di essere l’autore di cinque rapine compiute due giorni prima a Sulbiate e ad Aicurizio (due Comuni vicini) ai danni di automobilisti nel tentativo di procurarsi un’ auto per commettere l’omicidio. Quattro delle cinque rapine non erano riuscite per la fuga delle vittime. La quinta aveva portato al sequestro di una donna, poi anche violentata. A tradire il killer sarebbe stato il cellulare rubato alla donna, imprudentemente adoperato dopo aver buttato via la scheda.

L’identificazione del giovane ritrovato ucciso a Paderno è stata possibile grazie alla denuncia di scomparsa fatta dalla madre, che ha anche riferito ai militari dell’Arma il contenuto di una telefonata ricevuta la sera prima dal figlio. Un interlocutore, non ancora identificato, lo avvisava di non andare all’appuntamento col l’uomo che lo avrebbe ucciso, perchè sarebbe stato per lui troppo pericoloso. Avvertimento non seguito.

(11/11/2005)

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