Atb, ora il sindacato autonomo chiede di riaprire le trattative

Il sindacato autonomo Fast Confsal ora chiede di riaprire la trattativa sul contratto integrativo per gli autisti dell’Atb. Ma dall’azienda il presidente Giorgio Paglia fa sapere che non intende sedersi ad alcun tavolo senza sapere prima con chi deve trattare. Dopo il «no» all’ipotesi di accordo (siglato da Cgil, Cisl e Uil con l’azienda due settimane fa) venuto ieri dal referendum, gli autisti restano divisi: i 105 che hanno detto sì confermano che era meglio accettare l’offerta, che avrebbe portato un aumento in busta paga da subito. Ma i 226 che hanno detto no ritengono che gli aumenti proposti, a fronte di una maggiore produttività, non erano adeguati, e quindi che è meglio aspettare un po’, ma spuntare condizioni migliori. Una cosa è certa: le trattative non riprenderanno a breve, e agli autisti non resta che aspettare.

(11/02/2004)

ECCO COSA ERA SUCCESSO IERI

Gli autisti dell’Atb hanno detto «no» all’ipotesi di accordo sui compensi integrativi, siglata da Cgil, Cisl e Uil con l’azienda due settimane fa. Le cifre del voto per il referendum indetto dai sindacati confederali - le cui urne si sono chiuse alle 13 - non lasciano dubbi.

Dei 368 aventi diritto ha disertato le urne solo l’8.6% degli autisti: i «no» sono ben 226, i «si» 105, cinque in tutto gli astenuti.

Bocciata quindi a grande maggioranza l’intesa che - maturata anche grazie alla mediazione del prefetto, che aveva però semplicemente svolto il ruolo di paciere - prevedeva l’erogazione da parte di Atb di un compenso «una tantum» di 200 euro a copertura degli obiettivi di produttività raggiunti nel 2003 dagli autoferrotranvieri, più altri 200 per gli obiettivi del 2004, e un aumento consolidato in busta paga di 25 euro, a partire dal 2005, che consentirebbe ai lavoratori di raggiungere i 106 euro di aumento complessivi (81 euro arrivano infatti dal contratto nazionale firmato a dicembre) da tempo richiesti dalla categoria.

In cambio, l’azienda aveva chiesto ai lavoratori una serie di impegni inerenti la produttività e la qualità del servizio.

Una sconfitta pesante per Cgil, Cisl e Uil, che hanno espresso forte amarezza, e per l’azienda: erano, dicono i confederali, un contratto positivo, superiore a quello che gli autisti avevano ottenuto in altre città della Lombardia. Esultano, ovviamente, gli autonomi del Fast Confsal.

Difficile dire cosa succederà adesso: sindacati e azienda dovrebbero rimettersi attorno a un tavolo per trovare una soluzione, ma le trattative sono bloccate e difficilmente potranno essere riprese a breve. E gli autisti? Certo si aspettano che qualcosa cambi, ma nessuno - almeno per il momento - ha parlato di nuovi scioperi.

(10/02/2004)

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