Auto in Città Alta, la sfida scalda i motori

L’Associazione per il centro storico e i Colli rilancia: tutto l’anno stop ai non residenti dalle 20,30 all’una I commercianti: illogico, ci sono pochi servizi. Il Comune: per ora non si fa. Ma con l’estate più corse della linea 3

L’Associazione per Città Alta e i Colli lancia il sasso. E quando in ballo c’è l’accesso al centro storico il rischio è sempre quello di fare un buco nell’acqua o tanto rumore per nulla. In questo caso tutti e due. L’Associazione rilancia: chiusura alle auto dalle 20,30 all’una, tutti i giorni della settimana per tutto l’anno. Alla vigilia della definizione delle limitazioni estive al traffico - stando alla vecchia ordinanza gli orari in vigore dal 1° maggio fino all’ultima domenica di settembre prevedono il divieto d’ingresso ai non residenti la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 19; il venerdì e il sabato dalle 21 all’una - l’Associazione suggerisce all’Amministrazione comunale «un salto di qualità», estendendo la «fascia protetta» per accelerare il processo di pedonalizzazione del centro storico.

La proposta è il perno di uno snello documento di due pagine - con tanto di «cartina operativa» qui riportata - che per essere attuata necessita però di almeno altre due iniziative, prontamente indicate: il potenziamento del trasporto Atb, per aumentare o creare ex novo i collegamenti con i parcheggi di interscambio (Malpensata, Stadio, Città Mercato, Croce Rossa) ed estendere gli orari del servizio, oltre le 19,30, quando è prevista l’ultima corsa della linea 3; e l’informazione, attraverso una rete di cartelli che, fin dall’ingresso in città, guidino gli utenti alle aree di sosta, comunicando in tempo reale il numero di posti disponibili.

L’accoglienza di Comune e Circoscrizione è stata finora piuttosto tiepida, ma la mossa dell’Associazione è bastata a mandare su tutte le furie i commercianti (vedi intervista sopra), che davanti all’ennesimo tentativo di consentire l’accesso ai soli mezzi pubblici alzano i toni. «Con quale diritto l’Associazione avanza una proposta simile. Città Alta è di tutti e dev’essere aperta», commenta il presidente della Comunità delle botteghe Marcello Menalli, che annuncia: «Tra un mese nascerà una nuova associazione dei residenti, più in linea con le idee dei commercianti, che al posto di chiudere vogliono il turismo e la gente nel centro storico. Sono già una quarantina le adesioni raccolte». Toni più pacati ma stesso contenuto per il presidente onorario della Comunità delle botteghe Domenico Lucchetti: «È il solito palliativo che non risolve il problema alla radice, ma, anzi, fa danni a tutti e soprattutto a chi ha un’attività. Servono parcheggi adeguati e finché non ci saranno Città Alta continuerà ad essere un luogo decentrato».

Palafrizzoni, in attesa di stabilire i nuovi limiti estivi (l’anno scorso l’Amministrazione Veneziani posticipò di mezz’ora la chiusura del venerdì e del sabato, spostandola dalle 21 all’una, anziché dalle 20,30 all’una, ndr), frena. «Non ho ancora ricevuto nessuna proposta ufficiale – spiega l’assessore alla Mobilità Maddalena Cattaneo – Quando la riceverò ci ragionerò sopra. Anche se posso dire che non sarà immediatamente fattibile: Città Alta ha tante componenti che devono essere coinvolte nel dibattito. La vedo più nell’ottica di un input alla discussione». Sul fronte delle chiusure serali non dovrebbero esserci novità in vista, mentre si sta provvedendo a potenziare le corse Atb. «Sulla questione autobus – continua l’assessore Cattaneo – ho preso contatti con l’azienda di trasporto, che si è già impegnata ad estendere gli orari della linea 3 dopo le 19,30 d’estate».

Stessa cautela da parte della presidente della 3ª Circoscrizione Mariangela Acerboni che, dopo essere stata eletta per l’Associazione per Città Alta e i Colli, chiarisce: «Il mio ruolo istituzionale è super partes e deve tenere conto delle esigenze di tutti quelli che gravitano in Città Alta: studenti, commercianti e residenti. La proposta può essere presa come stimolo per l’approfondimento, perché per essere realizzata ha bisogno di condizioni che ora come ora mancano: un trasporto pubblico efficiente, parcheggi ed impianti di risalita, una pubblicizzazione capillare, incentivi come a Brescia, con un biglietto unico per bus e parcheggio». E sulle limitazioni un particolare lo aggiunge: «Uniformiamo gli orari tutto l’anno. Le limitazioni del venerdì, sabato e domenica sono "ballerine" e creano ulteriore confusione. Sarebbe il caso di trovare maggiore uniformità».

(20/04/2005)

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