Cronaca
Giovedì 03 Luglio 2003
Bergamo al terzo posto nella mappa della criminalità in Lombardia
Bergamo al terzo posto nella mappadella criminalità in LombardiaL’indagine, presentata nell’aula magna del Tribunale di Milano, prende in considerazione i dati rilevati nel 2001 e fa un raffronto con quelli del 2000
I dati non sono proprio aggiornati, prendono in considerazione i reati denunciati nel 2001. Tuttavia, la mappatura della criminalità in Lombardia, presentata stamane nell’aula magna del Palazzo di Giustizia di Milano, consente di avere un quadro significativo della situazione, sia pure rapportata a due anni fa. Bergamo si colloca al terzo posto, subito dopo Milano e Brescia, con un totale di oltre 54 mila reati tra quelli commessi da ignoti e quelli compiuti da persone identificate.
Al terzo posto della graduatoria lombarda per elevati livelli di criminalità legata al patrimonio, figurano in particolare Bergamo come città capoluogo e Curno come centro con una presenza compresa tra 5 mila e 10 mila abitanti, seguito al decimo posto da Trescore Balneario. Tra i paesi della bergamasca che contano fino a 5 mila abitanti, appare al quarto posto Foppolo. Va precisato che il maggior livello di criminalità registrato in queste località è legato più che altro alla presenza di attività commerciali di particolare richiamo o di elevati flussi turistici.
A livello più generale i reati denunciati nel 2001 sono stati oltre 540 mila e la violazione più diffusa è rappresentata dal furto, seguito dal danneggiamento, dalla lesione personale colposa, dalla ricettazione. All’ultimo posto la rapina. Facendo un raffronto con i dati rilevati nel 2000, si rileva una riduzione delle denunce presentate, di poco inferiore al 10 per cento: sono in calo gli omicidi, i reati di violenza sessuale e di sfruttamento della prostituzione. In aumento, invece i casi di associazione per delinquere e di stampo mafioso.
Infine, il rapporto tra criminalità e immigrazione. Gli stranieri indagati sono quasi 50 mila, un indagato straniero ogni 4,6 italiani. I reati più ricorrenti tra gli immigrati restano quelli legati agli stupefacenti, seguiti da quelli contro l’ordine e la sicurezza pubblica e dai reati contro il patrimonio. Il primato dei reati commessi, e non solo nel settore degli stupefacenti, è detenuto dagli africani.
(03/07/2003) Su L’Eco di Bergamo del 04/07/2003
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