Bergamo capitale europea
Esame a Roma da promozione

«Ma quanti siete? Più di 10 non potete entrare». La faccia della funzionaria del ministero dei Beni culturali dice tutto. «Non abbiamo portato dei solisti, ma un’orchestra» commenta la coordinatrice del team di progetto della candidatura a Bergamo Capitale europea della cultura 2019.

«Ma quanti siete? Più di 10 non potete entrare». La faccia un attimo stranita della funzionaria del ministero dei Beni culturali dice tutto. «Non abbiamo portato dei solisti, ma un’orchestra» commenta Federica Olivares coordinatrice del team di progetto della candidatura a Bergamo Capitale europea della cultura 2019.

Tutti insieme appassionatamente: dal sindaco Franco Tentorio al rettore Stefano Paleari, passando per il presidente di Ubi Banca (e socio fondatore di Bergamo Scienza) Andrea Moltrasio, la medaglia d’oro paraolimpica Martina Caironi, il farmacologo Silvio Garattini, i direttori della Scuola di Belle arti della Carrara Alessandra Pioselli e della Fondazione Bergamo nella Storia Claudio Visentin, Luigi Ceccarelli, direttore artistico del Teatro Donizetti e la canadese Gail Lord.

Un’ora e un quarto di colloquio con una giuria «molto preparata e che conosceva bene il dossier di candidatura», è il giudizio unanime della pattuglia bergamasca. Alle 13,40 le porte della (bellissima) aula che ospita la giuria composta da 7 componenti stranieri e 6 italiani si apre: il primo ad uscire è Tentorio, accolto da un applauso della non meno numerosa delegazione bergamasca rimasta fuori in attesa.

«Come è andata? Se i complimenti valgono, direi molto bene…». Con domande che hanno spaziato dall’immigrazione all’economia, passando per lo sviluppo atteso dall’eventuale vittoria. E sui costi della candidatura, il sindaco ha strappato più di un sorriso rassicurando tutti sulla loro tenuta, forte del suo background «da ragioniere». Se è sufficiente per entrare nella short list delle 5 città che si giocheranno il tutto per tutto da qui ad un anno si saprà nel tardo pomeriggio di venerdì. Ma qualcosa comunque rimarrà.

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