Bergamo celebra il 4 novembre
Il sindaco Bruni: «Il passato ci serva da monito per crescere nella pace»

Anche sotto la pioggia battente sono stati molti i bergamaschi che hanno partecipato nella mattina del 4 novembre alle celebrazioni programmate dal Comune di Bergamo per la Giornata dell’Unità Nazionale, delle Forze Armate, del Combattente e del Decorato. (foto Bedolis)In particolare, oltre alla posa delle corone d’alloro all’interno di Palazzo Frizzoni e al monumento ai Fratelli Calvi in piazza Matteotti, è in piazza Vittorio Veneto che si sono concentrati e schierati i reparti in armi con rappresentante della Guardia di Finanza, della Polizia locale di Bergamo, dei Carabinieri e del Terzo Reggimento di sostegno che ha sede a Orio al Serio. Sotto i portici della piazza, per proteggersi dalla violenta pioggia, anche numerose classi della scuola media bergamasca.Tra le autorità, hanno partecipato alle celebrazioni il sindaco Roberto Bruni, il presidente della Provincia Valerio Bettoni, il prefetto Camillo Andreana e il comandante colonnello del Terzo Reggimento di sostegno Giovanni Spera.Proprio quest’ultimo ha ricordato «i militari che in questo momento stanno operando in Afghanistan, portando il loro aiuto e sostegno alla popolazione civile». Anche il sindaco Bruni ha voluto ricordare i militari caduti nei conflitti del passato , ma anche coloro che ancora oggi nel mondo portano il loro aiuto». E ha aggiunto: «Questo è il giorno in cui siamo chiamati al commosso ricordo di quanti, inquadrati nelle Forze Armate, hanno lottato e sofferto, sono stati feriti, hanno perso la vita per l’unità e la libertà del nostro Paese. Oggi, a novant’anni da quel 4 novembre, la memoria di tutte le vittime, combattenti e non, di quella guerra, definita dal Papa dell’epoca una “assurda strage”, ci serva da monito per far radicare e crescere libertà e democrazia nella pace e nella giustizia, in Italia e nel mondo”. Fermarsi in silenzio a ricordare significa – anche oggi – rinnovare la nostra gratitudine a chi ha sofferto perché noi avessimo libertà, giustizia, indipendenza e pace ed insieme per riconfermare l’impegno che ciò che è accaduto non accada mai più».(04/11/2008)

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