Bergamo è sempre cara ma l’inflazione rallenta

Secondo i dati forniti dall’Osservatorio comunale di Bergamo sui prezzi, sono dieci su 23 i prodotti di consumo quotidiano, contenuti nel paniere locale, che a novembre sono diminuiti, rallentando quindi la corsa del carovita. Una boccata d’ossigeno quindi per i consumatori, anche se c’è comunque poco da stare allegri. Perché se è vero che l’inflazione è tornata a raffreddarsi, è altrettanto vero che Bergamo, per il secondo mese consecutivo, con un tasso del 3,5 per cento contro la media nazionale del 2,5, resta la città che ha avuto gli aumenti più consistenti in Italia.

Tra i prodotti che segnano un segno meno rispetto allo scorso mese, ci sono soprattutto insalata (9,1 per cento), pomodori per insalata (9,3) e mele golden (5,3). La lista si completa conl’ olio extravergine d’oliva, gli omogeneizzati, la carne fresca di vitello, la carne suina con osso, il vino doc, il dentifricio e i pannolini per bambino

Restano stabili, rispetto allo scorso mese: caffè, latte fresco, pane fresco, pasta, riso, mortadella, acqua minerale, detersivo in polvere per lavatrice, detersivo per piatti e carta igienica.

Sono tre, invece, i prodotti del paniere aumentati di prezzo: petto di pollo (+0,8%), parmigiano reggiano (+0,2) e patate (+5,5).

(21/11/2003)

© RIPRODUZIONE RISERVATA