Bergamo saluta Mons. Spada «interprete della nostra terra»

«È stato un grande interprete, nel segno della speranza, del secolo scorso. Ha servito la Chiesa raccontando con intelligenza le sfumature della vita e dei problemi della terra bergamasca». Così il vescovo di Bergamo, mons. Roberto Amadei ha voluto ricordare oggi pomeriggio, nella chiesa parrocchiale di Schilpario, il nostro Direttore, mons. Andrea Spada, spirato mercoledì mattina nella sua casa di Schilpario.

Una folla di persone - almeno mille - ha voluto partecipare alla cerimonia funebre concelebrata da mons. Amadei: personalità, rappresentanti delle istituzioni, ma anche tantissima gente comune che si è stretta ai familiari, amici e colleghi del Giornalista Andrea Spada, affollando la chiesa di Schilpario, ma anche il cinema, da dove è stato possibile ascoltare in diretta tutta la celebrazione.C’erano rappresentanze delle istituzioni bergamasche e lombarde, del Comune di Bergamo con il sindaco Bruni, della Provincia con il presidente Valerio Bettoni oltre a parlamentari e consiglieri regionali. A pregare per lui c’era però anche la sua gente, gli abitanti di Schilpario che lo hanno ringraziato per il contributo che ha dato, nella sua lunga vita, alla comunità. Il sindaco: «Mons. Spada - ha detto il primo cittadino Gianmario Bendotti - è stato un raro esempio di padre, maestro e sacerdote».

«Lo vogliamo tutti insieme ringraziare - ha concluso mons. Amadei -, e lo ringrazio a nome di tutta la Diocesi di Bergamo, per quanto ci ha donato con la sua straordinaria attività. Il grazie più grande sarà quello di custodire il suo insegnamento sul modo di affrontare la storia. Questo dovrà essere il suo monumento, il monumento a lui più gradito».La figura di Mons Spada

Spada, per cinquantun anni direttore responsabile de L’Eco di Bergamo e poi direttore editorialista del nostro quotidiano si è spento mercoledì mattina poco prima delle 9 nella sua casa di Schilpario. Il prossimo 24 gennaio avrebbe compiuto 97 anni.

Ordinato sacerdote il 30 maggio 1931, fino al 1938 è stato vicedirettore del Patronato San Vincenzo di Bergamo e insegnante di religione all’Istituto Tecnico Industriale Paleocapa. Dal 1935 al 1938 è stato direttore del settimanale cattolico La Domenica del Popolo. Dal 1938 al 1989 è stato direttore responsabile de L’Eco di Bergamo e dall’89 editorialista del nostro quotidiano. Cappellano militare (dal 1941 al 1943), Prelato d’Onore di Sua Santità dal 1960, è stato membro della Commissione preparatoria del Concilio Vaticano II e poi perito conciliare (1960-1961).

Erano questi gli anni del pontificato di Papa Giovanni XXIII col quale strinse una forte amicizia. Membro del consiglio pastorale e del consiglio presbiterale diocesano, dal 1984 era protonotario apostolico. Nel corso della sua lunga carriera ha ottenuto i più importanti riconoscimenti. Tra le sue ultime apparizioni pubbliche il 28 febbraio 2002 quando l’Università di Bergamo gli conferì la Laurea Honoris Causa in Scienza della Comunicazione. Si era ritirato da alcuni anni nel suo paese natìo, dove era circondato dall’affetto dei familiari, dei parrocchiani, della gente della comunità locale e da tanti amici.

Il telegramma di cordoglio del presidente Ciampi

Fede e giornalismo: le tappe di una vita

La prima firma come direttore sul quotidiano del 30/11/1938 (.pdf)

10 dicembre 1938, uno dei primi suoi editoriali (.pdf)

Un cronista che raccontava col cuore (articolo del 25/04/1955)

(03/12/2004)

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