Berlusconi alla Camera sul caso Calipari: «L’assenza di dolo non esclude la colpa»

Ci «sono discrepanze che toccano aspetti tutt’altro che secondari». Così si è espresso il presidente del Consiglio Silvio ricostruendo alla Camera la vicenda che ha portato alla morte di Nicola Calipari subito dopo la liberazione della giornalista Giuliana Sgrena. Nel suo intervento il premier ha affermato che non «intende minimizzare la portata del disaccordo» tra Roma e Washington che riguarda «la dinamica del fatto, le regole di ingaggio, il coordinamento con le autorità competenti».Il Capo del governo riferendosi alla scelta di istituire una commissione congiunta Italia-Usa ha sottolineato che si tratta di «una decisione senza precedenti» anche se «l’inchiesta congiunta non è riuscita a portare a compimento il suo compito».

Silvio Berlusconi ha quindi sottolineato che «L’assenza di un dolo, non esclude una colpa» da parte degli Usa. Il presidente del Consiglio ha riferito che le conclusioni italiane dell’inchiesta hanno portato alla constatazione dell’«irregolarità» del posto di blocco allestito per il passaggio dell’ambasciatore Usa in Iraq, «senza istruzioni scritte», con scarsa visibilità. Il caso Calipari, comunque, non mette in discussione il ruolo dell’Italia in Iraq. «Non c’è alcun motivo di pronunciare il tutti a casa che sarebbe irresponsabile» ha aggiunto il premier precisando che «Il ritiro delle nostre truppe dall’Iraq non sarà certo unilaterale, ma concordato con gli alleati».

Silvio Berlusconi ha pure precisato che la drammatica vicenda non mette in discussione «l’amicizia e la lealtà dell’Italia verso gli Usa» rimarcando altresì che «Le espressioni schiaffo, rottura e strappo sono fuori luogo», tuttavia «se si ritiene che sia una la verità non può essere l’amicizia a far cambiare idea».

(05/05/2005)

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