Bettoni difende il ruolo delle province e del federalismo con una strigliata alla Lega

La difesa del ruolo delle province e l’importanza del federalismo fiscale per portare a compimento tutti i progetti in atto. Il tutto condito da una strigliata nei confronti della Lega. Il presidente della Provincia Valerio Bettoni, come da tradizione, ha colto l’occasione della presentazione in Consiglio provinciale del Bilancio di previsione 2009/2011 per una approfondita analisi sullo stato della società bergamasca. Nel suo lungo discorso il presidente ha affrontato gli aspetti politici e le alleanze in vista delle elezioni del 2009, la situazione economica nella grande crisi finanziaria internazionale in corso che determina ripercussioni locali, il rilancio del nuovo patto per Bergamo, il disagio operativo in attesa del federalismo fiscale e la difesa del ruolo istituzionale della Provincia.Non sono neppure mancate, nel discorso di Bettoni, parole severe nei confronti della Lega: «È davvero singolare che - ha detto il presidente -, rispetto alla condivisione che c’è stata e c’è su un così lungo cammino, già si avanzino pretese egemoniche da parte di chi non ha saputo tenere il passo su un originale progetto di autonomia del territorio, appellandosi invece a intese spartitorie di vertice per poter guidare e completare un progetto sin qui non compreso ed osteggiato». E poi continua sull’importanza del federalismo: «Una Provincia efficiente, autorevole, che indirizza, programma e guarda al futuro, è oggi pronta ad applicare quel federalismo fiscale, tanto atteso quanto necessario, per completare nella responsabilità di spesa il federalismo istituzionale che abbiamo avviato. Ma mentre a Roma ancora si discute, a Bergamo dobbiamo ancora registrare restringimenti nei trasferimenti, inadeguatezza di sostegno sulle nuove funzioni attribuite, sperequazione nella distribuzione territoriale delle risorse, blocchi di spesa per investimenti sulle opere pubbliche». Da qui l’appello di Bettoni sull’importanza del federalismo fiscale: «Si sfiora l’assurdità quando, mentre a Roma ancora si discute su quale federalismo, ripartono campagne di denigrazione per l’abolizione delle Province da parte di “liberi opinionisti”, vicini però alle posizioni di chi dovrebbe avviare e realizzare la riforma dello Stato - ha continuato Bettoni -. Il federalismo poggia proprio sul rilancio delle Province e della loro funzione di governo di territori sufficientemente estesi ed omogenei, tenendo più vicini e partecipi i cittadini alla responsabilità di spesa, proprio per l’utilizzo della facoltà di disporre delle entrate fiscali. Non c’è federalismo senza le Province che storicamente definiscono l’identità di un territorio, le originalità delle comunità che sono differenziate e distinguibili nel più ampio contesto nazionale e che per questo richiedono autonomia decisionale nell’utilizzare le proprie risorse su esigenze e priorità locali. Le Province fanno soprattutto identità di coesione, strade, scuole e servizi pubblici. Ma le fanno nella programmazione che valorizza le caratteristiche e le specificità territoriali, nel coordinamento con tutti i comuni e nella concertazione con tutte le parti sociali, per un progetto di sviluppo economico locale che sia credibile, partecipato e sostenibile anche nella dimensione globale».E il tutto rientra in un nuovo Patto per lo sviluppo: «La necessità di far sistema e di concentrare le energie su priorità condivise, che buoni risultati ha prodotto in tempi di espansione e di crescita, è altrettanto necessaria in una stagione in cui si fanno consistenti i rischi di recessione e stagnazione. Per questo ho inteso rilanciare, attorno alla Provincia, un nuovo patto per Bergamo, con la finalità di “fare quadrato” attorno alla nostra economia in rapida trasformazione. Le risorse direttamente derivate dal bilancio della Provincia e quelle che possiamo attivare su altri budget per le politiche della Provincia sono centrali all’efficacia di una cabina di regia che affronti l’emergenza nel solco di una strategia di lungo periodo che sa guardare al futuro, anche se esso si è fatto più incerto e problematico. Anche dall’attuale crisi si esce in un solo modo: innovando, ristrutturando, investendo». Bettoni si riferisce a nuove infrastrutture, servizi nell’istruzione, nuove risorse nel settore del lavoro, della formazione professionale, dell’innovazione tecnologica di territorio. Argomenti che portano il presidente uscente a guardare al di là del suo mandato, senza pare alcuna intenzione a non far parte dei giochi: «Un progetto - quello che sintetizza nell’incontro - che avanza e va oltre questa legislatura cogliendo l’obiettivo di Expo 2015 come il traguardo del completamento nella modernizzazione competitiva delle infrastrutture e nella crescita di una società che dà evidenza allo sviluppo sostenibile. Siamo certi che i milioni di visitatori che Expo 2015 attirerà in Lombardia potranno trovare a Bergamo e sul suo territorio così contiguo al grande evento abbondanza di occasioni per apprezzare un popolo sobrio, serio, laborioso e solidale su un territorio che ha saputo rinnovare il suo cuore antico».(09/12/2008)

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