Blitz antiterrorismo: due perquisizioni in Bergamasca

Sono due le perquisizioni eseguite in Bergamasca - nell’hinterland della città - nell’ambito dell’inchiesta partita da Trieste sui collegamenti fra immigrati dai Paesi balcanici e personaggi ritenuti legati a cellule del terrorismo islamico. Al termine di una complessa attività investigativa, per i reati di associazione con finalità di terrorismo internazionale e associazione a delinquere, è stata accertata l’adesione dei sospettati a una sorta di network internazionale che, attraverso la diffusione di materiale propagandistico, sotto forma di cassette, videocassette, cd, dvd, nonchè attraverso trasmissioni radio e pubblicazioni di riviste dal contenuto radicale e fondamentalista, punta alla diffusione degli ideali del martirio e del jihad, la guerra santa.In campo oltre 150 agenti della polizia - con la collaborazione delle Digos delle varie città coinvolte, per controllare 38 persone in Lombardia, Friuli, Veneto e Toscana. L’operazione è stata disposta dalla Direzione distrettuale antimafia di Trieste sulla base di indagini avviate da circa un anno e mezzo.Dall’attività investigativa è emerso che i contatti all’interno del network radicale avvengono in due modi: attraverso incontri che di volta in volta sono organizzati in diverse città europee e balcaniche, e utilizzando internet. Grazie allo strumento informatico, infatti, le persone controllate hanno potuto sia confrontarsi, attraverso l’uso di programmi di chat, con altri mussulmani residenti in parti diverse del mondo, che visitare ossessivamente siti inneggianti il jihad.Gli indagati sarebbero numerosi, ma per ora è mantenuto il riserbo da parte degli inquirenti: il blitz di oggi infatti è stato definito solo la prima fase di un’indagine che è destinata a proseguire.(01/12/2006)

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