Boario, riaperto l’impianto termale

Nel 1858 venivano aperte le Terme di Boario. A 150 anni di distanza, l’impianto è stato riaperto al pubblico dopo un profondo intervento di recupero e di sistemazione avviato dalla nuova proprietà che in febbraio ha rilevato il pacchetto di maggioranza della società dopo che in ottobre era stata annunciata l’intenzione di chiudere i battenti. A guidare le fila dell’operazione è l’imprenditore camuno Sergio Trombini, a capo di numerose aziende, che ha visto nelle Terme un investimento che darà frutti soltanto se saprà coinvolgere anche il territorio circostante, partendo da Darfo per arrivare alla media Valle Camonica e al lago d’Iseo, comprendendo quindi realtà come Lovere e Sarnico. «Mi auguro – ha dichiarato lo stesso Trombini – che gli sforzi compiuti in questi tre mesi per rimettere in sesto le Terme possano essere apprezzati da tutti e possano servire a rilanciare località turistiche del nostro comprensorio che forse sono anche più belle delle Terme stesse ma che da sole non sono conosciute e non possono costituire una fonte di ricchezza. Il mio sogno invece è di trasformare, con l’aiuto degli albergatori e dei commercianti, questa zona in un’area a forte vocazione turistica e con una particolare attenzione allo sport».Le idee di Trombini circolano da tempo nell’alto Sebino ed erano già contenute nel «Sistema turistico della sublimazione dell’acqua» a cui aderiscono decine di Comuni e diverse Comunità montane (fra cui le bergamasche Alto e Basso Sebino, Valle di Scalve e Valle Cavallina). Il sistema turistico aveva messo al centro delle proprie proposte l’acqua nelle sue diverse forme: la neve in inverno, i laghi di Iseo e di Endine in estate, ma anche l’acqua delle Terme di Boario, di Trescore e di Angolo. Con la possibile chiusura di Boario sarebbe però venuto a mancare uno degli elementi fondamentali. Ora che la paura è passata si può guardare con maggiore fiducia al futuro. Come ha ricordato Sandro Bondi, il ministro per i Beni e le attività culturali, arrivato ieri a Darfo: «Credo che all’origine di un intervento come questo non ci siano, da parte di chi ha investito, motivazioni esclusivamente economiche, ma penso che la ragione vera sia spirituale: deriva dall’amore che in Lombardia e in queste zone i cittadini e gli imprenditori hanno per la propria terra. Loro vogliono lasciare qualcosa che rimanga anche nel futuro». Da ministro ha quindi rivolto un invito a tutti: «È necessario riscoprire le città minori che sono una ricchezza per il nostro Paese. Gli stranieri conoscono meglio di noi tante realtà italiane, ma questo è un patrimonio nascosto che può dare molto al nostro Paese. La mia idea quindi è quella di studiare itinerari artistici e culturali completi da proporre all’estero».Ferruccio Ducoli, presidente della Comunità montana Alto Sebino, è convinto che «le Terme saranno un ottimo volano per l’economia di tutta la zona: lago e Terme si integrano bene fra di loro e noi non dobbiamo aver paura che ci portino via i nostri visitatori. La sfida del turismo non la si vince nel piccolo, ma aprendosi e facendo sinergia».Alla festa per l’inaugurazione ha partecipato anche Mike Bongiorno: «Venivo qua trenta o trentacinque anni fa – ha detto dal palco il re dei quiz televisivi – quando voi (rivolgendosi alle sessantenni della prima fila, ndr) eravate delle giovani donne. Adesso siete qua anche voi con i nipotini, eh? E quanta pioggia che ho preso, pioveva quasi sempre quando dovevo iniziare le mie serate, eppure Boario era una piazza ambitissima per chi voleva proporre momenti di intrattenimento e di divertimento. Per questo, quando qualche mese fa mi hanno detto che le Terme chiudevano, ero rimasto molto sorpreso. Ora per fortuna è stata trovata una soluzione e oggi sono qui di nuovo grazie al mio amico Lino Zani», che è l’uomo marketing delle Terme ed è conosciuto per avere accompagnato, in qualità di maestro di sci, sulle nevi dell’Adamello, anche Papa Giovanni Paolo II.(02/06/2008)

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