Bruni: chiarezza sul destino di largo Barozzi

«È ora di finirla con questo balletto degli equivoci, e il termine è eufemistico». Il sindaco Roberto Bruni chiede chiarezza. L’argomento è la sorte dell’area di largo Barozzi una volta che l’attività ospedaliera sarà trasferita. Sul piatto due soluzioni: il campus universitario – ipotizzato dalla Giunta Veneziani, apparentemente tramontato e tornato alla ribalta per una ipotetica disponibilità di fondi da Roma – oppure il progetto a più largo coinvolgimento di privati presentato dalla spa regionale Infrastrutture lombarde. La decisione è fondamentale per prevedere un futuro dell’area, ma anche perché dall’alienazione arriveranno fondi necessari al Pirellone per il cantiere dell’ospedale alla Trucca, «che altrimenti – ha ricordato il sindaco – rischierebbe ritardi».Già in un incontro recente con i parlamentari orobici Bruni aveva chiesto che da parte al governo si uscisse dall’ambiguità, «chiarendo se i soldi per fare il campus ci sono oppure no». Ieri è tornato a chiedere chiarezza, e l’ha fatto in Consiglio comunale annunciando di aver chiesto ufficialmente alla Regione la convocazione del collegio di vigilanza previsto nell’accordo di programma, «perché tutte le parti in causa dicano chiaramente quali sono le intenzioni». Le intenzioni, appunto. Perché la parola decisiva spetta al Comune, visto che è a Palafrizzoni che si deciderà se fare o meno la variante urbanistica che spianerà la strada al progetto di Infrastrutture lombarde. Ha affermato il sindaco: «Se in gioco ci sono opere pubbliche così importanti, le scelte urbanistiche devono essere correlate alla realtà». Fuori dai denti la questione è: «Inutile che noi in quella zona prevediamo un campus, quando poi non arriveranno mai i soldi per realizzarlo».Bruni ha letto in Consiglio la lettera, indirizzata al presidente della Regione, al ministro della Salute, al presidente della Provincia e al direttore generale dell’azienda ospedaliera dei Riuniti. La richiesta giunge dopo che, il 28 maggio, Infrastrutture lombarde ha presentato la proposta preliminare per l’area ritoccata dopo le critiche della Soprintendenza. «Basta fare il gioco delle tre carte – ha detto il sindaco riferendosi anche alle differenti posizioni di forze del centrodestra sulla questione, che in Regione sono d’accordo con il nuovo progetto ma a Bergamo chiedono il campus –. I casi sono tre: o si dice che i soldi per il campus arriveranno dallo Stato, e quindi il piano regionale viene accantonato; o si procede con quest’ultimo progetto perché lo si ritiene la via percorribile; o la Regione trova i fondi per il nuovo ospedale altrove rinunciando all’alienazione delle aree». Per il capogruppo della lista Bruni, Eugenio Aversa «il finanziamento del campus è un bluff e l’Università non è nemmeno interessata a un polo unico». L’opposizione (esclusa Forza Italia, che non si è espressa) è partita all’attacco: «Non si è ancora capito quale sia l’orientamento della Giunta su largo Barozzi», ha detto Ambrogio Amati (Lista Veneziani). Per Silvia Lanzani (Lega) «è il Comune e non la Regione a decidere cosa debba andare in quell’area». Fiorenza Varinelli (Pd) ha ribattuto che «qui c’è chi finge di non capire. Sono gli altri soggetti che devono chiarire cosa è possibile metterci». È stato Franco Tentorio (An) a ripercorrere le tappe dell’accordo di programma, avviato dalla precedente amministrazione e che prevedeva «metà area pubblica, con il campus, metà a privati. Anche solo con questa porzione la Regione avrebbe abbondantemente finanziato l’ospedale, invece il nuovo progetto va ben oltre con le alienazioni. Se il campus non si farà, ci si metterà altro, ma che sia pubblico. Ben venga quindi la richiesta di chiarimenti del sindaco, ma arriva in ritardo. Una cosa così importante andava affrontata il giorno dopo le elezioni amministrative, invece è caduta nel dimenticatoio».Durante il Consiglio sono state discusse anche alcune interpellanze. A quella di An in cui si chiedevano lumi sul futuro delle caserme, Bruni ha risposto che «l’accordo di programma con il demanio speriamo sia pronto a luglio, per passare in Consiglio a settembre e per poi portare all’acquisizione della Montelungo entro fine mandato». L’assessore ai lavori Pubblici Carlo Fornoni, dal canto suo, ha rassicurato Forza Italia e la Lega sul restauro della fontana di piazza Dante, mentre Dario Guerini (Sicurezza) ha risposto al Carroccio che chiedeva interventi contro i posteggiatori abusivi all’ospedale. «Molti controlli sono stati attuati, ma quell’attività è frutto di racket, quindi sarebbe fondamentale un coordinamento con le altre forze dell’ordine maggiore di quello attuale. Stiamo lavorando su questa sinergia». Infine sono stati approvati la variante per il parcheggio di via Baioni a servizio della risalita di Città Alta e un ordine del giorno in cui, all’unanimità, si sostiene la richiesta dell’Anmic per l’incremento delle pensioni dei mutilati e degli invalidi civili.(10/06/2008)

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