Caccia, via libera per i roccoli

Via libera all’attività dei 22 roccoli autorizzati nelle Valli bergamasche dalla Giunta provinciale. Lo ha stabilito definitivamente, con sentenza nella tarda serata di venerdì 27 ottobre, il Tar della Lombardia, respingendo la domanda cautelare di sospensiva, presentata dalla Lac, Lega abolizione caccia.L’associazione si era rivolta al Tar per chiedere l’annullamento dei provvedimenti emanati dalle Province lombarde, con i quali recepivano la legge regionale che autorizzava nella nostra provincia l’attivazione di 22 roccoli e una prodina e, all’interno del territorio regionale, di 54 roccoli e 3 prodine. La sentenza del Tar è stata accolta con soddisfazione dai titolari degli impianti di cattura e dai 4.500 capannisti bergamaschi che hanno scelto in via esclusiva di praticare la forma di caccia più tradizionale nelle valli bergamasche e in quelle bresciane.La vigilanza sull’attività dei roccoli è costantemente tenuta sotto osservazione, attraverso minuziose procedure di controllo, messe in atto dal Corpo di polizia provinciale e dal Corpo forestale dello Stato. L’operato delle Province, non ponendosi in contrasto con la normativa nazionale e regionale, giustifica il proseguimento fino al 31 dicembre dei roccoli.Il passo migratorio, tuttavia, è fermo. L’alta pressione associata a temperature tardo-estive anziché autunnali, ha bloccato il transito dei migratori boreali: tordi sasselli e cesene. I carnieri dei capannisti sono piuttosto magri in questi giorni e le reti dei roccoli vuote, almeno fino a quando il freddo vento di tramontana farà rimettere in viaggio verso zone calde il popolo migratorio di tordi, cesene e peppole.(30/10/2006)

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