Cade in casa, salva dopo tre giorni grazie alle vicine

Cade in casa, salva dopo tre giorni grazie alle vicine Valtesse: ottantenne era rimasta a terra da mercoledì, senza poter chiedere aiuto L’allarme lanciato da due vicine: «Ci siamo accorte che non aveva ritirato il pane»

Tre giorni e due notti consecutivi stesa in bagno, dopo essere scivolata, senza riuscire ad avvisare nessuno e a chiedere aiuto. Soltanto nel primo pomeriggio di ieri due vicine di casa, notando tre sacchetti del pane ancora intatti fuori dalla porta d’ingresso, al primo piano di via Rosolino Pilo, a Valtesse, hanno dato l’allarme.

È quindi stato grazie alle due vicine di casa che un’ottantenne che vive sola si è potuta salvare: sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, che hanno fatto irruzione nell’appartamento. L’anziana è stata accompagnata con un’ambulanza del 118 alle cliniche Gavazzeni in condizioni tutto sommato non preoccupanti.

«Se non avessi fatto caso a quei sacchetti, che ogni giorno il panettiere le consegna, non mi sarei accorta che la donna era rimasta da sola, in casa sua, senza poter chiedere aiuto», ha raccontato una donna che abita nell’appartamento al piano superiore di quello dell’ottantenne.

È stata lei, insieme a un’altra inquilina dello stabile, dirimpettaia dell’ottantenne, ad avere i primi dubbi. Le due vicine hanno appoggiato l’orecchio alla porta e sentito dei lamenti provenire dall’appartamento. Hanno così dato l’allarme.

Le due vicine sono state anche le prime a entrare nell’appartamento della pensionata, dopo che i vigili del fuoco hanno aperto la portafinestra della sala da pranzo. «Era stesa sul pavimento freddo, vestita solo con una camiciola leggera e a piedi nudi - ha affermato una delle vicine -. Aveva la testa incastrata dietro la porta del bagno, col corpo di traverso tra il muro e la vasca da bagno. Tanto che i vigili del fuoco hanno avuto dei problemi ad aprire la porta. Così, per riuscire a soccorrerla, si è dovuto prima togliere dai cardini la porta».

Per l’anziana tre giorni passati senza mangiare e bere, riuscire a muoversi o avvisare qualcuno, sono stati molto duri: nonostante questo, all’arrivo dei soccorritori la pensionata era ancora cosciente. «Mi ha fatto tenerezza, perché quando ci ha viste ho letto la gioia e il sollievo nei suoi occhi - ha aggiunto la vicina -. Mi ha subito detto che era da un po’ che ci chiamava».

L’ottantenne vive sola da una ventina d’anni, dopo la morte del marito. Solitamente il figlio, un camionista spesso fuori città per lavoro, le telefona alcune volte la settimana per verificare il suo stato di salute. Così è accaduto anche ieri. Ma, a differenza delle altre volte, la madre non ha risposto e l’uomo, preoccupato, non appena ha potuto si è precipitato a trovarla. I vicini gli hanno subito raccontato l’accaduto: l’uomo ha così raggiunto le cliniche Gavazzeni per assistere la madre che, nonostante i tre giorni trascorsi immobile sul pavimento, non si trova in gravi condizioni.

L’anziana donna è una ex infermiera. «Fino a tre anni fa passava le notti ad accudire gli anziani - ha sottolineato una vicina di casa -. Poi ha cominciato ad avere dei problemi alle gambe, vista l’età. Nell’ultimo periodo è stato molto difficile vederla uscire dal suo appartamento».

I negozianti le portano la spesa a domicilio, mentre per il ritiro della posta e per alcuni lavoretti di manutenzione la pensionata può contare sulle vicine di casa, sempre pronte a farle un favore. Proprio come ieri pomeriggio quando, grazie alla loro premura, le hanno consentito di salvarsi.

(16/10/2004)

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