Calcestruzzi e Italcementi eseguiti altri sequestri

Due lotti dell’autostrada Valdastico in provincia di Vicenza, sono stati sequestrati dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza di Caltanissetta su disposizione della Direzione distrettuale antimafia della cittadina nissena. Il provvedimento rientra nell’indagine sulle presunte attività illecite in seno alla Calcestruzzi Spa e alla Italcementi Spa di Bergamo. Le sedi di Italcementi di Porto Empedocle (Agrigento), Isola delle Femmine (Palermo) e Calusco d’Adda (Bergamo) sono state perquisite così come la sede di Area Sicilia di Palermo e lo stabilimento deposito di Catania al fine di acquisire atti utili a verificare se vi è stata una corretta registrazione dei dati concernenti la fornitura di cemento alla Calcestruzzi. Italcementi sarebbe iscritta sul registro degli indagati in base alla legge 146/2006, che prevede la responsabilità amministrativa penale delle imprese.Da parte sua, in una nota diffusa in serata, Italcementi fa sapere che «oggi è stato notificato ed è stata data esecuzione al provvedimento di perquisizione e sequestro probatorio emesso dalla Procura di Caltanissetta nell’ambito dell’indagine già in corso per acquisire, presso alcuni impianti siciliani ed una cementeria in Lombardia, i documenti di trasporto relativi alle forniture di cemento effettuate da Italcementi a Calcestruzzi. Secondo quanto specificato dagli stessi inquirenti, il provvedimento è diretto a compiere accertamenti in ordine alla corretta registrazione dei dati concernenti le forniture di materia prima a Calcestruzzi. A tale proposito, la società esprime la propria serenità in ordine agli accertamenti in corso da parte della Procura ed alla correttezza della documentazione suddetta. Quanto al sequestro con facoltà d’uso dei lotti 9 e 14 dell’Autostrada Valdastico avvenuto oggi in provincia di Vicenza, di cui si è appreso dalle agenzie di stampa, emerge che è stato disposto sulla base di rilievi documentali e non sulla base di perizie sulla stabilità statica dell’opera. L’opera in questione, tra l’altro, non è tra quelle che formano oggetto dell’incidente probatorio avviato su richiesta della società ed ancora in corso da parte di un collegio peritale. Incidente probatorio che ad oggi non ha affatto dato conferma dell’ipotizzata compromissione della stabilità statica delle opere siciliane indagate e sequestrate nel 2007, ma che, anzi, ha sinora fornito risultanze che consentono a questa difesa di guardare con fiducia ai suoi esiti».(27/11/2008)

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