Camilla salvata dal papà nel fango
Livorno piange le sue sette vittime

Salva solo la bimba Camilla, di tre anni, che il padre è riuscito a trascinare fuori dal fango per poi rientrare nell’appartamento, insieme al nonno. Entrambi sono morti nel tentativo di salvare i familiari. Ci sono due dispersi.

Si è salvata solo la piccola Camilla di 3 anni. È l’unica superstite della tragedia che ha investito la sua famiglia. L’abitazione nella zona dello stadio di Livorno è stata completamente sommersa dalle acque dopo l’esondazione del rio Ardenza provocata dal violento nubifragio che si è abbattuto su Livorno a partire dalla serata di sabato e in cui sono morte sette persone e una persona risulta ancora dispersa.

I danni più gravi sono arrivati dalla piena che ha fatto tracimare tre torrenti «tombati» per gran parte del loro corso in città ormai da decenni e che anche in passato avevano dato qualche problema, ma non di queste dimensioni. Frane, strade interrotte, ponti crollati e caos in tutta Livorno, dove anche la stazione Centrale è rimasta sott’acqua. Nei tre quartieri più colpiti le scene sono state le stesse di sempre, episodi sui quali lo stesso presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, invita la politica a riflettere: «Questa ennesima calamità provocata da straordinario maltempo dovrà sollecitare al più presto nel mondo politico una riflessione, seria e approfondita, sugli effetti dei cambiamenti climatici e su come difendere efficacemente il nostro territorio».

Cose sulle quali anche la Procura di Livorno indagherà: il procuratore Ettore Squillace Greco ha annunciato l’apertura di un fascicolo. Le vittime sono un bambino, i genitori e il nonno che prima di venire a sua volta travolto è riuscito a salvare con il padre la nipotina Camilla.

Si tratta di Simone Ramacciotti, 37 anni; la moglie Glenda Garzelli, 36; il piccolo Filippo, 4 anni; e il nonno Roberto Ramacciotti, 65. Il corpo di Roberto Vestuti, 64 anni, è stato invece trovato a Montenero, dove piazza delle Carrozze ha cambiato volto: auto e motorini sono entrati nei negozi e negli scantinati mentre anche la locale sede della Misericordia si è vista portare via quattro ambulanze e altri mezzi dalla furia delle acque. La sesta vittima accertata è un settantenne, Raimondo Frattali, travolto alle acque del Rio Ardenza mentre cercava di mettere in salvo la sua auto. Una settima vittima viene collegata al nubifragio, ma in realtà un uomo è morto sull’Aurelia in un frontale tra due auto accaduto l’altra notte.

Il sindaco Filippo Nogarin (M5S) fin dalla mattinata ha tenuto a sottolineare che dalla Regione sabato era arrivato uno stato di allerta arancione, «non rosso come per la Liguria», e che per questo non aveva dato nessun allarme alla popolazione, come invece aveva fatto il suo collega nella vicina Pisa, dove sabato sera si era abbattuta una tromba d’aria che ha fatto danni sul litorale e causato due feriti leggeri. Polemiche inutili, in questo momento, come ricorda anche il governatore Enrico Rossi, che ieri alle 14 è arrivato per un vertice nella Sala operativa provinciale, annunciando che oggi la Regione chiederà lo stato d’emergenza al governo e annuncia i primi tre milioni di euro per gli interventi più urgenti.

Da Roma arrivano parole di conforto per i livornesi dal presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, mentre oggi il ministro dell’Ambiente Galletti sarà nella città toscana per un vertice in prefettura. Per tutto il giorno a Livorno si è lavorato senza aspettare gli aiuti per liberare le proprie case dall’acqua, per allestire insieme ai tanti volontari della Protezione civile arrivati da molte altre città, gli alloggi di emergenza nel PalaModigliani di Livorno e nel Palasport di Collesalvetti. Anche per la giornata di oggi l’allerta resta arancione.

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