Campo profughi in via Rovelli 4 famiglie kosovare trovano casa

Proseguirà fino al tardo pomeriggio di giovedì l’operazione di smantellamento di quattro baracche del campo profughi di Via Rovelli che è iniziata oggi. Programmato da anni, il progetto, fortemente voluto dal servizio migrazione e cooperazione internazionale del Comune di Bergamo in sinergia con l’Asl cittadina, si ripropone di chiudere progressivamente il «campo Kosovo» situato nelle vicinanze dell’ex macello di via Rovelli. Un progetto che risale al 1993, quando la giunta comunale decise di sistemare in via temporanea una ventina di capi famiglia kosovari sprovvisti di fissa dimora giunti in città alla ricerca di un lavoro occasionale e un po’ di fortuna.

Nel 2002 si toccarono le duecento unità: un vero e proprio record di sovraffollamento. Il comune decise di intervenire, istituendo un progetto che permettesse di avviare un lento recupero dell’area.

Ora l’obiettivo è quello di chiudere il campo profughi, così come era avvenuto per l’altro campo nomadi di via Rovelli negli anni passati, inserendo queste famiglie a tutti gli effetti all’interno della comunità. In più si sta cercando di migliorare le condizioni igienico sanitarie per gli altri 42 stranieri che ancora oggi si trovano all’interno del campo profughi: è prevista anche l’installazione di due container che svolgeranno la funzione di servizi igienici.

(11/01/2005)

© RIPRODUZIONE RISERVATA