Carte clonate, 14 arrestiDue romeni presi in Bergamasca

C’erano anche due immigrati romeni residenti in Bergamasca, a Gazzaniga e a Vertova, fra i componenti della banda che entrava di nascosto in supermercati e negozi di tutta Italia: l’obiettivo era modificare le apparecchiature elettroniche delle casse per rubare i codici di migliaia di carte di credito e bancomat. Grazie ai codici hanno prelevato denaro in 8 Paesi, per oltre 2 milioni di euro. La parola fine l’ha scritta oggi la Guardia di finanza, arrestando 14 persone, quasi tutte romene. Sono serviti sei mesi di indagini del Gruppo antifalsificazione monetaria del Nucleo speciale di polizia valutaria. I componenti della banda entravano senza lasciare tracce, magari passando dal tetto, e senza far scattare gli allarmi. Numeri di carta e pin venivano distribuiti - trasmessi in tempo reale anche all’estero sfruttando la rete dei telefonini Gsm - agli altri membri della banda che li utilizzavano per ingenti prelievi: sono arrivati anche a comprare automobili in diverse nazioni, in Italia, Francia, Austria, Germania, Danimarca, Turchia, Bulgaria e Romania. C’era chi era in grado di manomettere i Pos, chi era specializzato nell’intrusione nei negozi, chi nell’istallazione di microcircuiti per il trasferimento a distanza dei codici di sicurezza. Gli altri romeni arrestati - 11 in tutto e clandestini - gravitavano nella zona della Capitale. Gli arrestati in Bergamasca hanno 37 e 42 anni: la Gdf ha confermato che alcune truffe sono state messe a segno proprio nella nostra provincia.Tre gli italiani in manette, residenti nelle province di Roma e Frosinone. Le accuse spaziano dall’associazione a delinquere finalizzata ai reati contro il patrimonio, alla falsificazione, al possesso e all’utilizzo di carte di pagamento false, furto, possesso di documenti falsi e illecita istallazione di apparecchiature per l’intercettazione informatica.(22/03/2006)

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