
Ancora una puntata della querelle infinita che riguarda la nomina del procuratore di Bergamo: la Corte Costituzionale ha infatti ammesso il conflitto tra poteri dello Stato sollevato dal Consiglio Superiore della Magistratura nei confronti del ministro della giustizia Roberto Castelli dopo il suo rifiuto di dar corso alla nomina di Adriano Galizzi appunto a procuratore di Bergamo, come aveva stabilito una delibera dello stesso Csm.
Nel ricorso, l’organo di autogoverno della magistratura chiede che la Consulta dichiari che non spetta al ministro il potere di rifiutare di dar corso alla deliberazione del Consiglio superiore della magistratura, perché così si ledono le competenze che gli artt. 105, 106, 107 e 110 della Costituzione.
(2/4/03)
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