Caso Parco dei Colli in Parlamento
Il Pd: salvaguardare il diritto di asilo

Antonio Misiani, deputato bergamasco del Pd, ha depositato mercoledì 7 ottobre un’interrogazione parlamentare rivolta al presidente del Consiglio e ai ministri dell’Interno e dell’Ambiente in merito alla decisione della giunta regionale lombarda di tagliare i finanziamenti all’ente Parco dei colli di Bergamo, penalizzato per aver ospitato alcuni richiedenti asilo in una struttura di proprietà dell’ente stesso.

L’interrogazione è stata sottoscritta anche dai colleghi Elena Carnevali, Giuseppe Guerini, Giovanni Sanga e Pia Locatelli. L’accoglienza dei richiedenti asilo e protezione internazionale - si sottolinea nell’interrogazione - deve essere governata secondo il principio di leale collaborazione tra gli enti territoriali, le Prefetture e il Ministero dell’Interno. Le iniziative della Regione Lombardia richiamate nelle premesse hanno - secondo gli interroganti - l’evidente finalità di scoraggiare la cooperazione con le Prefetture nella gestione dell’emergenza profughi.

I deputati bergamaschi invitano il Governo ad assumere ogni iniziativa di competenza per salvaguardare il diritto di asilo previsto dalla Costituzione e dalle Convenzioni internazionali, assicurando il rispetto delle intese sottoscritte con le Regioni e gli Enti locali per la gestione dell’afflusso straordinario di profughi. Ecco il testo dell’interrogazione parlamentare.

Al Presidente del Consiglio dei ministri

Al Ministro dell’interno

Al Ministro dell’Ambiente

Oggetto: interrogazione a risposta scritta

Per sapere

Premesso che:

I conflitti in atto in numerosi paesi extraeuropei stanno spingendo milioni di persone ad abbandonare i propri luoghi di residenza per sfuggire alla violenza, alla fame, alla negazione dei diritti fondamentali dell’uomo.

L’art. 10, comma 3 della Costituzione prevede che «Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge».

Secondo il diritto internazionale presupposto per l’applicazione del diritto di asilo è la nozione di rifugiato internazionale, cioè di colui che direttamente o indirettamente sia stato costretto ad abbandonare la propria terra e a «rifugiarsi» in un altro Paese, chiedendovi asilo.

La Convenzione sullo status di rifugiato delle Nazioni Unite di Ginevra (1951) è stata resa esecutiva per l’Italia dalla legge n. 722 del 1954.

Il riconoscimento del diritto di asilo trova fondamento, oltre che nella Convenzione di Ginevra, anche nella Convenzione di Dublino del 1990, ratificata dal Parlamento con la legge n. 523 del 1992.

L’art. 18 della Carta Europea dei Diritti Fondamentali approvata dal Parlamento dell’Unione Europea il 14 novembre 2000 e proclamata a Nizza il 7 dicembre 2000 dispone che «il diritto di asilo è garantito nel rispetto delle norme stabilite dalla Convenzione di Ginevra del 28 luglio 1951 e dal Protocollo del 31 gennaio 1967 relativi allo status dei rifugiati e a norma del trattato che istituisce la Comunità Europea».

Il 10 luglio 2014 il Governo, le Regioni e gli Enti locali hanno raggiunto un’intesa in sede di Conferenza Unificata sul Piano nazionale per fronteggiare il flusso straordinario di cittadini extracomunitari, adulti, famiglie e minori stranieri non accompagnati.

La circolare n. 14906 del 17 dicembre 2014 del Ministero dell’Interno ha previsto la proroga nell’anno 2015 del Piano nazionale con il coinvolgimento degli Enti Locali.

Il 7 agosto 2015 con prot. 2127 è pervenuta all’Ente Parco dei Colli una nota da parte della Prefettura di Bergamo – Ufficio territoriale del Governo che rappresentava «la necessità di poter disporre, nell’immediato, di una struttura destinata ad accogliere da subito 30/40 migranti, tra quelli destinati alla provincia di Bergamo, nelle more del completamento delle attività di rito, finalizzate a rendere disponibili siti già individuati, ma al momento non attivabili, o a reperirne ulteriori», pregando l’Ente di valutare la possibilità di concedere con effetto immediato e per un periodo di 20/30 giorni l’immobile denominato «Ca’ della Matta», di proprietà dell’Ente e normalmente adibita, come da contratto di gestione con il consorzio di cooperative SOL.CO. Città Aperta, anche ad ostello.

Il giorno successivo l’assessore all’Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile della Regione Lombardia, Claudia Maria Terzi, è intervenuta pubblicamente giudicando inopportuna e illegittima l’ipotesi prospettata dalla Prefettura, ribadendo la volontà della Regione Lombardia di non favorire in alcun modo l’accoglienza dei richiedenti asilo e preannunciando una revisione della distribuzione dei fondi ai Parchi Regionali, anche quelli già assegnati ma non ancora impegnati, penalizzando tutti gli utilizzi non conformi con gli indirizzi regionali.

Il 10 agosto 2015 l’assemblea dei sindaci del Parco dei Colli ha deliberato a maggioranza di accogliere la richiesta della Prefettura, concedendo in via eccezionale - senza altro onere per l’Ente Parco - l’utilizzo della struttura Ca’ della Matta per le finalità sopra richiamate fino al 31 agosto 2015.

La Ca’ della Matta ha ospitato i profughi fino all’8 settembre.

Il 9 settembre il Parco dei colli ha ripreso possesso della struttura, senza che venisse riscontrata alcuna problematica per quanto riguarda lo stato dell’immobile.

Il 2 ottobre 2015 la Giunta Regionale della Lombardia ha approvato la deliberazione n. X/4109 del 2 ottobre 2015 recante «Criteri per l’assegnazione dei finanziamenti ai parchi regionali nell’ambito del programma ambientale di manutenzione straordinaria, recupero e riqualificazione del patrimonio naturale ed infrastrutturale nei parchi regionali -Triennio 2015/2017 - Modifica alla deliberazione di Giunta Regionale n. X/3463 del 24 aprile 2015».

Nelle premesse la deliberazione evidenzia quanto segue: «Rilevato che nell’erogazione dei finanziamenti regionali ai parchi si debba tener conto, quale fattore penalizzante, degli “utilizzi impropri” del patrimonio affidato alla gestione dei parchi stessi, tra cui deve essere ricompreso anche l’utilizzo di infrastrutture dei parchi per il ricovero di richiedenti asilo».

Nell’allegato 1 «Criteri di assegnazione» nel paragrafo «Ammissibilità» la deliberazione recita che: «Non sono ammissibili a finanziamenti i progetti presentati da enti che a partire dal 2014 abbiano sottratto anche soltanto temporaneamente o parzialmente i beni affidati in gestione ad un utilizzo confacente alle finalità individuate alla L. R. 86/1983 e dallo Statuto del parco, consentendo usi impropri».

La deliberazione in oggetto fa seguito alla nuova legge regionale sul turismo, approvata dal consiglio regionale della Lombardia il 16 settembre 2015, che penalizza nei bandi di finanziamento regionale le strutture ricettive che in modo volontario danno accoglienza ai richiedenti asilo, scoraggiando gli albergatori lombardi che volessero mettersi spontaneamente a disposizione per iniziative di accoglienza.

Il 7 ottobre 2015 l’assessore alla Sicurezza della Regione Lombardia Simona Bordonali ha annunciato che verranno tagliati i contributi anche alle fondazioni che ospitano richiedenti asilo nelle loro strutture.

L’accoglienza dei richiedenti asilo e protezione internazionale deve essere governato secondo il principio di leale collaborazione tra gli enti territoriali, le Prefetture e il Ministero dell’Interno.

Le iniziative della Regione Lombardia richiamate nelle premesse hanno l’evidente finalità di scoraggiare la cooperazione con le Prefetture nella gestione dell’emergenza profughi.

se il Governo sia a conoscenza di quanto sopra;

se non ritengano di assumere ogni iniziativa di competenza per salvaguardare il diritto di asilo previsto dalla Costituzione e dalle Convenzioni internazionali assicurando il rispetto delle intese sottoscritte con le Regioni e gli Enti locali per la gestione dell’afflusso straordinario di profughi

Firmato: Antonio Misiani, Elena Carnevali, Giuseppe Guerini, Giovanni Sanga e Pia Locatelli.

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