Caso Yara, Bossetti resta in carcere
Nuovo «no» della Cassazione

Respinta anche la richiesta di arresti domiciliari con braccialetto, avanzata in subordine dai legali del carpentiere di Mapello.

La Cassazione ha respinto la richiesta di scarcerazione per Massimo Bossetti. respinta anche la richiesta di arresti domiciliari con braccialetto, come avanzato in subordine dai legali del carpentiere di Mapello in carcere dal giugno 2014 perché accusato dell’omicidio di Yaya Gambirasio. Già nell’udienza di martedì 7 luglio il sostituto procuratore generale della Cassazione, Giuseppe Corasaniti, nella sua requisitoria davanti alla Prima Sezione penale della Suprema Corte aveva sottolineato come Bossetti dovesse rimanere in carcere perché «esiste ancora il rischio di reiterazione del reato».

La Cassazione aveva già detto «no» alla prima richiesta di scarcerazione di Bossetti presentata alla Suprema Corte. questa nuova istanza era stata presentata perché all’udienza del 25 febbraio «non era stata valutata la questione del dna mitocondriale», ha spiegato Claudio Salvagni, legale di Bossetti. La prossima udienza, per Bossetti, innanzi alla Corte d’Assise di Bergamo, è fissata per il 17 luglio.

Polemico il commento di Salvagni sul suo profillo Facebook: «Cassazione rigetta ricorso. Massimo deve restare in carcere! Nonostante la nuova normativa sulla custodia in carcere che vuole il pericolo di reiterazione concreto ed attuale. Incredibile questa è la giustizia in Italia, questa è la giustizia che ci meritiamo».

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