Cinque paesi sotto sorveglianza
Un «cancello elettronico» in Val Seriana

Lo chiamano «cancello elettronico», e come tale dovrebbe funzionare. Un cancello virtuale che terrà d'occhio chi entra e chi esce, cosa non da poco in una zona che di recente ha dovuto far fronte a una raffica di furti. I ladri imperversano? La media Valle Seriana si attrezza e mette a punto un «grande fratello» intelligente. In campo i Comuni di Cene, Gazzaniga, Colzate, Fiorano e Vertova, alcuni di centrodestra e altri civici, tutti parte del distretto del commercio «Honio»: da lì sono arrivati i finanziamenti decisivi, che hanno sbloccato un piano di cui si parla da un anno.

Di cosa si tratta? Le telecamere sorveglieranno le vie che costituiscono il principale accesso ai centri abitati, rilevando le targhe e incrociando le informazioni con le banche dati compilate dalle forze dell'ordine sui veicoli rubati. In questo modo la presenza di un mezzo sospetto verrà segnalata velocemente, allertando la sorveglianza. Ma non solo: anche in caso di auto non rubate le telecamere puntate sulle strade, registrando, permetteranno di avere uno spaccato dei movimenti, offrendo un supporto alle forze dell'ordine e un deterrente ai malintenzionati.

Il progetto preliminare è già stato elaborato e prevede sette punti d'attenzione. Il tutto dovrebbe partire all'inizio del 2011 e per la primavera il sistema dovrebbe essere a regime. Le apparecchiature avranno un occhio che legge le immagini e uno scanner che rileva le targhe. Le informazioni saranno registrate e incrociate con quelle della banca dati, disponibile anche per la polizia locale, sui mezzi rubati. In caso di veicolo rubato o sospetto scatterà l'allarme: il sistema sarà collegato con la vigilanza privata, che effettuerà le prime verifiche e in caso di necessità allerterà le forze dell'ordine che così non saranno oberate in caso di falsi allarmi. Problemi di privacy? No, perché si controllano i mezzi, non le persone, e le informazioni saranno vagliate solo per motivi di sicurezza.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo dell'11 ottobre

© RIPRODUZIONE RISERVATA