Città Alta, via al bando per l’ascensore

E ora fuori le idee, fermo restando che per le polemiche ci sarà tutto il tempo necessario dopo, appena scelto il modello di impianto di risalita per Città Alta. Nei mesi scorsi per una semplice bozza esemplificativa (d’accordo, era bruttina, ma serviva solo a chiarire il concetto...) di Palafrizzoni si era scatenato un quarantotto, figuriamoci davanti alla scelta definitiva dell’ascensore che dopo immemore tempo risolverà – seppure molto parzialmente – la secolare questione del superamento pedonale delle Mura. Ad ogni modo chi vuole partecipare alla preselezione ha tempo fino alle 12,30 di venerdì 14 settembre per inviare i propri curriculum. La giuria selezionerà un minimo di 10 concorrenti, sulla scorta della «quantità e qualità delle opere realizzate e/o progettate, desumibili dai curriculum, con riferimento agli impianti di risalita (o similari) in ambiti urbani di particolare pregio storico, artistico e architettonico», recita il bando che indica come altro requisito la «congruenza, qualità e complementarietà delle competenze disciplinari in rapporto al tema progettuale nella composizione dei raggruppamenti».Se le proposte saranno meno di 10, saranno tutti ammesse all’elaborazione di un progetto vero e proprio (da redigere entro un nuovo termine da definire) «avente livello d’approfondimento pari al preliminare». Il che non vuol dire che vincere il concorso equivalga alla possibilità automatica di redigere anche il definitivo e l’esecutivo: il bando specifica difatti che al prescelto «potrà anche essere affidata in via diretta» questa seconda e decisiva fase, ma resta una facoltà del Comune. Di certo ci sono solo i 15 mila euro di premio per il vincitore (10 mila al 2°, 8 mila al 3°, 6 mila al 4°, 4 mila al 5°, 2° mila dal 6° in giù), poi si vedrà.Ben altra somma è quella che Palafrizzoni ha messo a disposizione dell’intervento, ovvero 3 milioni e mezzo. E una lettura del documento preliminare alla progettazione – allegato al bando – offre una visione chiara di cosa intenda realizzare Palafrizzoni, il come lo decideranno i partecipanti. «Il percorso, della lunghezza complessiva di 555 metri circa, si sviluppa tra via Baioni, in prossimità dell’intersezione con via del Lazzaretto, ed il piazzale Sant’Agostino, attraverso tre tratte: quella di avvicinamento alle pendici sulla piana golenale del Morla sfruttando la pista ciclopedonale (la cosiddetta Greenway, ndr) di recente realizzazione e proseguendo, dopo il ponticello di attraversamento del torrente, fino al piede delle Mura (sviluppo di 325 metri, dislivello di circa 3,40), la salita meccanizzata fino alla quota dello spalto (dislivello di circa 31,30 metri) ed infine il tratto che supera il dislivello del Baluardo del Pallone (sviluppo di 230 metri, dislivello di 11). Il progetto dovrà prendere in considerazione la realizzazione delle tratte pedonali, dell’impianto meccanizzato di risalita, la sistemazione del suolo del Baluardo del Pallone, i recapiti ed i raccordi con i percorsi esistenti».Un disegno complessivo che dovrà tenere conto di alcuni elementi: l’area di sosta in via Baioni, il percorso di collegamento con la Carrara e la Gamec (Galleria d’arte moderna e contemporanea) che si snoda ai piedi delle Mura settentrionali – previsto dal Piano regolatore –, il complesso del parco di Sant’Agostino, della chiesa, del chiostro e dell’Università, la Porta Sant’Agostino e il viale delle Mura, il piazzale della Fara e i percorsi di penetrazione alla città storica lungo le vie Porta Dipinta e San Lorenzo.Si parla di risalita in senso generico, ma le indicazioni anche tecniche del bando propendono esclusivamente per un ascensore esterno (conditio sine qua non ) alle Mura. Il progetto deve prevederne 2 dalla capienza di 9 persone cadauno e con una velocità di 1,6 metri al secondo, così da raggiungere una portata oraria di 480 persone. Un percorso che dal parcheggio di via Baioni al piazzale di fronte alla chiesa di Sant’Agostino si dovrà percorrere in un tempo non superiore agli 8-10 minuti, compresa l’attesa dell’ascensore. Ora la palla passa agli aspiranti progettisti, sperando che pur dovendo guardare in alto restino con i piedi per terra. Sarebbe cosa gradita.(11/08/2007)

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