Cominciata la stagione dei saldi: prezzi scontati in 4.000 negozi per 58 giorni, fino al 6 marzo

Il rientro dalla vacanze natalizie non è ancora cominciato, ma il centro della città si è animato come nelle grandi occasioni con traffico in tilt, negozi affollati, parcheggi pieni. E la grande occasione oggi è rappresentata dall’inizio della stagione dei saldi, favorita anche dal ponte della Befana: per 58 giorni, dal 7 gennaio al 6 marzo, promozioni e sconti nei negozi per un giro d’affari che i commercianti hanno stimato in 32 milioni di euro. Nella Bergamasca sono coinvolti circa 4mila esercizi commerciali, più di 600 solo a Bergamo.

Già di prima mattina, la coda di auto per raggiungere l’Orio Center era quella delle grandi occasioni. La gente cerca l’offerta e, come previsto, sa bene cosa cerca e cosa vuole spendere: insomma, tutti a caccia degli sconti migliori, che mediamente vanno dal 20 al 50 per cento. La sensazione, comunque, è che i bergamaschi abbiano aspettato le svendite per spendere, tanto che alcuni negozianti sono stati costretti a chiudere la porta di ingresso e a far entrare le persone a gruppi ridotti.

La ricerca della convenienza aumenta ancora di più l’attenzione ai prezzi e la comparazione delle offerte perchè l’imperativo, alla fin fine, è quello di risparmiare, senza fare sconti sulla qualità. Alla base tutto c’è la crisi che si fa sentire con i rincari di bollette e servizi, portati in dono dal nuovo anno.

Il parere di consumatori e associazioni dei commercianti

Di fronte al fenomeno dell’assalto ai negozi in tempo di saldi c’è chi si chiede - come la Federconsumatori - come mai gli aumenti siano sempre liberalizzati, mentre gli sconti e le promozioni siano vincolate da leggi e permessi. L’associazione si sta confrontando da diverso tempo per abolire i saldi e dare al commercio libertà di muoversi anche per favorire le vendite e offrire al cliente promozioni più affidabili e trasparenti.

Puntare sulla logica della libera concorrenza non solo per gli aumenti, ma anche per le riduzione dei prezzi è opinione condivisa anche dall’Adiconsum che però mette in guardia i consumatori: soppesare bene le promozioni e verificare che gli sconti siano veritieri ed effettivi.

Le due associazioni Confesercenti e Ascom temono che periodi troppo prolungati di saldi e promozioni possano alla lunga nuocere ai consumatori, mettendo in dubbio funzionalità, trasparenza e soprattutto fiducia in queste iniziative improntate sul risparmio.

Adesso bisognerà vedere, dopo questi 58 giorni di sconti e di acquisti, quanto effettivamente i bergamaschi hanno speso e se è stata raggiunta la cifra prevista dei 32 milioni di euro. Nel frattempo la polizia annonaria si sta occupando di monitorare il centro cittadino. Con quattro occhi, però: due sui saldi, per ora in regola, e due contro le vendite abusive che continuano a essere il tallone d’Achille del centro. Ieri mattina, via XX Settembre era coperta di lenzuoli e anche gli extracomunitari, con borse, cinture e cappellini contraffatti, applicavano i loro sconti.

Le modalità dei saldi

I commercianti dovranno esporre solo il prezzo normale di vendita e lo sconto, semplificando così le procedure burocratiche. Non è necessaria nemmeno la comunicazione al Comune dell’inizio dei saldi, poiché il periodo delle svendite è unico in tutta la Regione. In saldo potranno essere venduti solo capi di stagione o di moda, suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo, ma nulla vieta di porre in vendita anche capi invenduti degli anni scorsi. I messaggi pubblicitari dovranno essere presentati in modo non ingannevole; i commercianti avranno l’obbligo di separare le merci in saldo e di vendere gli articoli secondo l’ordine cronologico delle richieste, senza limitazioni di quantità e senza l’abbinamento di altre merci, fino all’esaurimento delle scorte.

La possibilità di sostituire il capo scelto e acquistato è lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia fallato. In questo caso il cliente a sua scelta potrà cambiare il capo, richiedere la restituzione del prezzo pagato o farsi dare un buono acquisto da spendere successivamente senza limite di tempo. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

La prova dei capi da parte del cliente prima dell’acquisto non è un obbligo da parte del negoziante, così come i prodotti proposti in saldo non devono necessariamente appartenere alla stagione in corso. Le modalità di pagamento permesse, inoltre, non possono differire per i prodotti in saldo e per quelli a prezzo normale. Le carte di credito, quindi, devono essere accettate dal commerciante qualora sia esposto nel punto vendita l’adesivo che attesti la relativa convenzione.

(07/01/2005)

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