Comune di Valnegra, crisi «congelata»

Al Comune di Valnegra, in Alta Valle Brembana, Crisi congelata almeno per venti giorni. Il sindaco Marco Calegari, che si era dimesso il 5 aprile, è stato invitato a ripensarci e si è riservato una presa di posizione definitiva entro i venti giorni previsti per queste situazioni dalla vigente legislazione comunale in materia. Annullato e rinviato a data da stabilire(entro una quindicina di giorni) il Consiglio comunale fissato per il 7 aprile per la discussione del bilancio di previsione e programma 2005. Le decisioni sono state prese in una sedura-fiume del Consiglio comunale, seguita attentamente da una folta rappresentanza della comunità valnegrese. L’amministrazione sarebbe molto vicina ad uno stato di crisi con arrivo del commissario prefettizio e ritorno alle urne il prossimo anno. Corre poi grossi rischi se non si arriverà all’approvazione del bilancio ed al ripianamento di un buco nelle casse comunali stimato in 200 mila euro cui si dovrebbe far fronte con l’alienazione di beni comunali(terreni e capanni di caccia sulle Torcole). Mancando tali atti il comune andrebbe incontro ad un dissesto finanziario che penalizzerebbe per anni l’attività amministrativa per cui di riflesso la vita della comunità.

La cronaca della seduta. Ha aperto i lavori il sindaco Marco Calegari che ha dato notizia della composizione della nuova giunta nelle persone dei consiglieri Claus Midali e Mario Pizzamiglio nominato pure vicesindaco,in sostituzione della giunta dimissionaria. Quindi il primo cittadino ha risposto a due interrogazioni presentate da Mauro Begnis e Virna Facheris (assessori dimissionari insieme a Michele Jagulli e Giancarlo Milesi assessore esterno) riferite al contenzioso in atto con una impresa per un lavoro pubblico non concluso ed a spese illegittime perché non autorizzate imputabili alla precedente amministrazione. In particolare: 2600 euro per pranzi dal 2002 al 2004, e 3900 euro che sarebbero però in realtà 5700 per uso di un cellulare comunale con telefonate in mezzo mondo. Di seguito il sindaco ha letto le lettere di dimissioni della ex giunta lamentando una sorta di congiura nei suoi confronti. Non c’è alcuna congiura hanno ribattuto i dimissionari, semplicemente non si riesce più a condividere l’azione del primo cittadino e non si condivide la scarsa informativa alla cittadinanza. È seguita la presa d’atto - per cui nessuna votazione - delle dimissioni del sindaco al quale però è stata riconfermata la fiducia dei consiglieri di maggioranza e minoranza intenzionati a non interrompere la legislatura.

(06/03/2005)

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