Covid, in Italia 13.446 nuovi casi e 263 vittime. L’Iss: «Decrescita lenta della curva. Varianti, prevale quella inglese». Regioni, la Lombardia resta gialla

I dati nazionali del 30 aprile: tasso di positività del 3,9%, calano i ricoveri. La conferenza stampa​ della Cabina di Regia. Brusaferro: «Decrescita lenta della curva». La Valle d’Aosta diventa rossa, la Sardegna arancione. Il cambio dal 3 maggio. Rezza: «Per il vaccino AstraZeneca per ora non cambia nulla».

Sono 13.446 i positivi al test del coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 14.320. Sono invece 263 le vittime in un giorno (ieri 288). Sono 338.771 i tamponi molecolari e antigenici effettuati, mentre ieri erano stati 330.075. Il tasso di positività è del 3,9%, in calo rispetto al 4,3% di ieri. Sono 2.583 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per Covid in Italia, in calo di 57 unità rispetto a ieri nel saldo quotidiano tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri, secondo i dati del ministero della Salute, sono stati 137 (ieri 129). Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 18.940 persone, in calo di 411 rispetto a ieri.

Nel frattempo, il ministro della Salute Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, venerdì 30 aprile firma nuove ordinanze che andranno in vigore a partire dal 3 maggio. È in area rossa la regione Valle D’Aosta. Sono in area arancione le regioni Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna. Tutte le altre regioni e province autonome, Lombardia compresa, sono in area gialla.

«Per il vaccino AstraZeneca per ora non cambia nulla e non sono state prese decisioni diverse rispetto alle ultime settimane e rispetto al pronunciamento Ema. Dunque per AstraZeneca non cambia nulla perchè non ci sono evidenze di eventi avversi con la seconda dose». Lo ha detto il direttore della prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, in conferenza stampa al ministero della Salute, in relazione all’ipotesi di effettuare la seconda dose con un vaccino diverso da quello AstraZeneca per chi lo abbia ricevuto come prima dose. «Tutto va fatto con enorme cautela . Anche per AstraZeneca abbiamo usato più cautela mettendo un limite di età per la prima dose. Così per le riaperture bisogna usare cautela e gradualità tenendo sott’occhio tutti gli indicatori precoci di allarme».

«La variante indiana - ha detto Rezza - è da monitorare. In India probabilmente non è quella dominante ed i casi in crescita probabilmente sono dovuti alla variante inglese, anche se sui grandi numeri si riscontrano molti casi. La svolta è rappresentata dalla campagna vaccinale: l’importante è mettere in sicurezza prima di tutto gli anziani e poi procedere con giovani adulti». «Bisogna mantenere ancora alta l’attenzione, specie nel momento in cui ci sono delle riaperture. Rispetto alle varianti, sta aumentando la capacità di sequenziamento nel Paese: quello inglese è ora il ceppo predominante ma per fortuna non c’è un aumento rilevante di altre varianti».

«In molti paesi europei c’è una curva in crescita, mentre in Italia c’è una decrescita ma sempre lenta della curva. Per quanto riguarda l’incidenza riportiamo due flussi: quelli Iss, che vede una decrescita a domenica scorsa ed è pari a 146 contro 157 della settimana precedente. Il flusso del ministero a ieri sera indica l’incidenza a 148 per 100mila abitanti contro 159 della scorsa settimana». Lo ha detto il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa al ministero della Salute sull’analisi dei dati del monitoraggio della Cabina di Regia. «Decresce l’età mediana dei casi di Covid-19 in Italia - ha aggiunto - collocandosi a 42 anni. E calano i casi nelle varie fasce d’età, prova indiretta dell’efficacia della vaccinazione, così come calano i casi tra gli operatori sanitari». «Il quadro complessivo - sottolinea Brusaferro - resta ancora di un livello impegnativo nonostante una diminuzione dei nuovi casi. Tre regioni hanno un Rt maggiore di 1 e anche se l’incidenza è in diminuzione resta ancora elevata. Quindi occorrono misure di mitigazione».

«La variante inglese è ormai la variante di base nel nostro Paese. Nell’ultima indagine rapida sulle varianti dell’Iss sono stati sequenziati oltre 2000 campioni: nel 92% dei casi è stata evidenziata la variante inglese, che ha sostituito il virus iniziale ed è prevalente, e la brasiliana è al 4,5%. Un caso di variante indiana è stata riportata dal Veneto». Lo ha detto il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa al ministero della Salute sull’analisi dei dati del monitoraggio della Cabina di Regia. Quindi, ha detto, è “importante continuare ad abbassare l’incidenza per contenere i casi”. Il virus, ha aggiunto, “muta continuamente ma non tutte le mutazioni sono di interesse e ci devono preoccupare. Diventano preoccupanti quando c’è un aumento di trasmissibilità o virulenza».

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